FIRENZE- Entra in vigore da domani, sabato 29 settembre, il regolamento di attuazione della legge forestale della Toscana. E’ quanto segnala l’assessore all’agricoltura, Tito Barbini, ricordando come questo atto, pubblicato sul Bollettino ufficiale numero 30, parte prima, dello scorso 14 settembre, rappresenti una tappa fondamentale della revisione della normativa forestale, con rilevanti novità per tutti gli operatori del settore. Il regolamento, spiega l’assessore, semplifica le procedure amministrative per i tagli boschivi, senza tuttavia abbassare le soglie di tutela, che sono, anzi, esplicitate anche rispetto a quanto già indicato dalla legge forestale.
In particolare per le diverse attività, relative sia ai tagli boschivi che ai lavori sui terreni sottoposti a vincolo idrogeologico, si prevedono diverse modalità autorizzative. Ci sono infatti attività liberamente esercitabili (come il taglio di boschi cedui su superfici annue inferiori a mille metri quadri, tutti gli interventi colturali sui castagneti da frutto o l’installazione di piccoli depositi idrici o Gpl), attività soggette a dichiarazione da presentare almeno 20 giorni prima dell’inizio dei lavori (ad esempio i tagli di diradamento in fustaie e i cedui fino a 5 ettari) e attività soggette ad autorizzazione (i tagli di maturità delle fustaie, la realizzazione di opere di notevole impatto sul regime idrogeologico).
Va ricordato che la maggior parte di queste attività erano finora soggette ad autorizzazione esplicita con tempi di risposta spesso lunghi.
Adesso in molti casi l’autorizzazione potrà essere rilasciata per silenzio-assenso previa presentazione di un progetto firmato da un tecnico abilitato. Di particolare interesse anche le norme introdotte a tutela della biodiversità, come il divieto di tagliare la pianta di diametro maggiore per ogni ettaro, da destinare ad invecchiamento indefinito, così come le piante sporadiche appartenenti a specie quali l’acero, il frassino maggiore, il ciliegio, il perastro e melastro selvatico, la sughera, il tasso e l’agrifoglio.
Norme specifiche di salvaguardia sono previste anche per le piante di diametro maggiore di 30-40 centimetri di quercia, faggio, pino domestico e altre specie di particolare rilievo per il paesaggio toscano. Aree protette a parte, l’ente competente per l’attuazione del regolamento, già indicato dalla stessa legge forestale, sarà la Provincia. Per le attività più complesse, soggette anche ad autorizzazioni di competenza comunale, è previsto che il Comune svolga funzioni di sportello unico per il cittadino anche per quanto riguarda le autorizzazione in materia idrogeologica.