Dopo l'annuncio dato da un quotidiano locale, che anticipava la notizia di possibili dimissioni, nella conferenza stampa di stamattina il sindaco di Rignano Settimelli ha confermato di aver rimesso il mandato nelle mani del partito di riferimento, i Diesse. Tradotto in parole più comprensibili significa che i Diesse hanno dato il benservito al proprio uomo, il tanto discusso primo cittadino di Rignano e si apprestano a ricucire i rapporti con gli alleati del PPI in vista delle ormai inevitabili elezioni anticipate.
Sembra quindi essere giunta al capolinea la maggioranza Ds-SDI-Rinnovamento Italiano, dopo due anni di polemiche e scadenti risultati amministrativi. "Sono esterrefatto, sbigottito- afferma il capogruppo della Casa per le Libertà Fabio Forni- per non aggiungere altre sgradevoli sensazioni. Le dichiarazioni del primo cittadino Settimelli sono frutto delle vecchie logiche da uomo d’apparato che si rapporta con la nomenklatura di partito. Settimelli ha dichiarato di aver rimesso il mandato nelle mani del suo partito di riferimento. La legge elettorale maggioritaria in vigore dal 1994 stabilisce senza equivoci 'il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini', Settimelli visto il grave fallimento dei conti pubblici, come dai dettami della legge elettorale approvata dal Parlamento, deve rimettere sicuramente il suo mandato al cospetto solo ed esclusivo dei Rignanesi, che lo hanno eletto nel 1999. In questi ultimi dieci anni vari sono i nomi che si sono succeduti al vecchi P.C.I., ma il metodo è rimasto tale e quale al periodo pre- muro di Berlino. Con queste dichiarazioni di rimpasto (o chirurgia maxillo- facciale) - conclude il consigliere azzurro- c’è il maldestro tentativo di nascondere le difficoltà interne al proprio partito e in maggioranza consiliare, ma soprattutto si cerca di mitigare il fallimento della politica amministrativa del centro- sinistra, cercando di glissare il commissario prefettizio (che metterebbe alla luce altre logomachie e aberrazioni contabili) per dimostrare all’esterno che tutto è apposto e nulla è successo. Siamo curiosi- afferma sempre il consigliere F.Forni- di sapere come si comporteranno in futuro, senza evidenti cambiamenti di rotta politica, i tre consiglieri di maggioranza che hanno aperto la crisi (Lorenzini, Spolverini, Aglietti) ed inoltre siamo veramente ansiosi di vedere dopo due anni di fermo completo, come ripartiranno le opere pubbliche (casse comunali vuote) e i servizi e come saranno ricuciti i rapporti con il resto del defunto Ulivo. Ovviamente con quest’analisi si tralascia i particolari di quali saranno i futuri assetti e divisioni che si creeranno nei D.S.
dopo il Congresso di Novembre." (RO)