FIRENZE La Regione punta a salvaguardare l'ecotipo toscano dell'ape italiana (apis mellifera ligustica), la più richiesta dai mercati esteri. Lo fa attraverso il finanziamento del programma d'interventi a tutela dell'apicoltura, presentato dall'assessore all'agricoltura, Tito Barbini, che prevede una spesa di 150 milioni. Sono destinati alla prosecuzione della campagna informativa nelle scuole toscane, basata anche sull'organizzazione di assaggi guidati, visite in apiari-scuola, distribuzione di pubblicazioni sul miele, manifesti, adesivi e gadgets vari.
La produzione regionale di miele verrà sottoposta ad indagine. Saranno prelevati campioni sui quali si effettueranno analisi per la verifica della qualità: un supporto importante per una caratterizzazione del prodotto legata al territorio, cioè per una sorta di riconoscimento del miele toscano doc.
La Regione ha pubblicato anche un libretto, Api e impollinazione, che sarà divulgato anche tramite il sito internet dell'Arsia, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo forestale, e tradotto in inglese.
Sono 3.500 gli apicoltori toscani e 110.000 le arnie presenti nella nostra regione.
Assicurano una produzione di circa 28.000 quintali di miele all'anno, cioè il 28% del totale nazionale, il cui valore si aggira sui 14 miliardi di lire.