FIRENZE- L’aumento della compettitvità delle aziende, la valorizzazione delle produzioni di qualità, anche con l’introduzione di marchi e di strumenti di certificazione, la salvaguardia dell’ambiente rurale coniugata con la promozione del turismo e il miglioramento dei relativi servizi. Sono questi i principali obiettivi che si propone di realizzare il Piano locale di sviluppo rurale della Provincia di Pisa, approvato in questi giorni dalla giunta su iniziativa dell’assessore regionale all’agricoltura, Tito Barbini.
Con questo documento si definiscono le strategie, le priorità, i finanziamenti fino al 2006 in piena coerenza con gli obiettivi già fissati dal Piano regionale di sviluppo rurale per un’agricoltura pulita, di qualità, capace di innescare un circolo virtuoso con altre opportunità di reddito e occupazione, quali l’agriturismo e l’artigianato.
Il Piano interessa 38 comuni: tranne che per alcune misure di esclusiva competenza provinciale, sono esclusi i comuni della comunità montana dell’Alta Val di Cecina, che saranno oggetto di un altro documento.
E’ una realtà di assoluto rilievo: la provincia di Pisa conta su una superficie agricola utilizzata di oltre 114 mila ettari e contribuisce per il 10 per cento alla produzione vendibile agricola regionale, con un forte peso della produzione di cereali, barbabietola e frutta e un rilevante incremento, soprattutto in termini qualitativi, del settore vitivinicolo. Il documento approvato dalla giunta – la cui elaborazione è il frutto di un’ampia consultazione con le categorie professionali – individua le misure attivate con le relative priorità.
In particolare si attivano le misure relative agli investimenti nelle aziende agricole, alla diversificazione delle attività, alla gestione delle risorse idriche in agricoltura, allo sviluppo e miglioramento delle infratrutture rurali, alla tutela della ambiente, alla ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali, con l’introduzioine di adeguati strumenti di prevenzione, nonché le misure agroambientali (con particolare attenzione del patrimonio vegetale e di razze animali autoctone a rischio di estinzione) e le misure forestali.
Le previsioni finanziarie prevedono una spesa pubblica per il finanziamento del piano di circa 26 milioni e 238 mila euro (approssimativamente 52 miliardi e 475 milioni di lire).
Circa il 75 per cento delle risorse sono concentrate nel triennio 2004-2006.
Le strategie, le priorità, i finanziamenti disponibili fino al 2006 in piena coerenza con gli obiettivi già fissati dal Piano regionale di sviluppo rurale per un’agricoltura pulita, di qualità, capace di innescare un circolo virtuoso con altre opportunità di reddito e occupazione, quali l’agriturismo e l’artigianato. Tutto questo contiene il Piano di sviluppo rurale della Provincia di Siena – e, assieme, della Comunità montana Amiata senese – che la giunta regionale ha provveduto ad approvare in questi giorni, su iniziativa dell’assessore all’agricoltura, Tito Barbini.
Tutto questo in riferimento ad una realtà di assoluto rilievo nel contesto dell’agricoltura toscana ed italiana: la provincia di Siena fa registrare secondo i dati del censimento più di 175 mila ettari di superficie agricola utilizzata a cui si aggiungono i 18.600 ettari della comunità montana amiatina, con i comuni di Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Piancastagnaio e Radicofani. Complessivamente sono oltre l’8 per cento gli occupati in agricoltura rispetto agli occupati totali.
Si tratta di un’agricoltura fortemente specializzata, con un export che nel periodo 1991-1998 ha conosciuto un incremento del 340,5 per cento. Il sostegno al miglioramento della qualità della vita attraverso lo sviluppo rurale, l’ammodernamento e la crescita di competitività, la qualificazione e certificazione delle produzioni alimentari, la valorizzazione dell’ambiente, il mantenimento dei livelli demografici nei territori rurali, il miglioramento del sistema infrastrutturale e dei servizi, la semplificazione amministrativa sono i principali obiettivi individuati dal piano.
Quest’ultimo prende in considerazione anche gli altri strumenti che interessano i territori della Provincia e della Comunità montana, come il nuovo Obiettivo 2, il programma di iniziativa comunitaria Leader plus e i patti territoriali “verdi”.
Le previsioni finanziarie prevedono una spesa pubblica per il finanziamento del piano di 54 milioni e 595 mila euro (approssimativamente 109 miliardi e 180 milioni di lire), per quanto riguarda la Provincia di Siena, a cui vanno aggiunti 6 milioni e 288 mila euro per la Comunità montana amiatina (approssimativamente 12 miliardi e 490 milioni).