"Orrore in piazza Santa Maria Novella -titolava stamani La Nazione- In pieno giorno, ieri pomeriggio, è stato ucciso a coltellate un giovane albanese, probabilmente per un regolamento di conti fra clan. La vittima è stata avvicinata dal suo killer dopo aver comprato una bottiglietta d'acqua al chiosco: l'assassino ha colpito con almeno tre coltellate, il tentativo di fuga è stato inutile. Il ferito si è accasciato in mezzo di strada ed è morto dissanguato. Nonostante l'immediato intervento dei carabinieri, nessuno avrebbe saputo fornire testimonianze utili a identificare l'assassino.
Questo tragico fatto di sangue riporta in primo piano la situazione di degrado e di mancanza di sicurezza in piazza Santa Maria Novella, come già denunciato pochi giorni fa dal nostro giornale".
"Chi ha visto racconta di un gruppetto di albanesi fermo a discutere vicino al chiosco della piazza -spiega Gianluca Monastra sulla Repubblica- Sono le cinque del pomeriggio. Altan Buna viene bloccato da una persona e fronteggiato da un'altra. Uno ha la maglietta rossa, l'altro è vestito in nero.
Lo dicono i testimoni secondo i quali sarebbe stato proprio l'uomo in maglietta rossa a colpire ed uccidere. Tre fendenti, per poi scappare insieme al complice (e forse un terzo uomo) verso via della Scala, lasciandosi alle spalle Buna ferito senza più speranze di salvarsi. Perché quando i killer si allontanano rapidi, Buna è ancora vivo, ma per poco. Riesce soltanto a barcollare per qualche metro, lasciare macchie di sangue una dietro l'altra fino ai cassonetti accanto ai quali s'accascia. Due carabinieri in moto passano dalla piazza proprio in quel momento, e lo vedono circondato già da una decina di testimoni.
Si fanno largo, raggiungono il ferito, ma fanno in tempo ad ascoltare pochissime parole pronunciate a bassa voce prima di morire".
«Proprio un anno fa chiedevo che in piazza Santa Maria Novella ci fosse maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine, un servizio di lavaggio e pulizia più frequente, un piano di recupero per rendere ai fiorentini, ai giovani in particolare, uno dei luoghi più belli della città. Nonostante le rassicurazioni del Sindaco niente è stato fatto ed alla fine c’è stato pure un omicidio in pieno giorno».
E’ quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.
«Da mesi ormai - ha aggiunto la Checcucci - la piazza è frequentata in gran parte da extracomunitari, alcuni dei quali svolgono lì le loro attività illecite in modo neanche troppo occulto, soprattutto la sera. Ed alla fine, nell’immaginario collettivo, piazza Santa Maria Novella è diventata una zona pericolosa e quindi da evitare».
«Ci doveva essere un omicidio per accorgersi del problema? - ha concluso la consigliera di AN - da parte mia rilancio la proposta di un piano di recupero della zona che non sia limitato all’estate per alcune attività che hanno la durata di due tre mesi ma che riguardi l’intero anno e che consenta di rivitalizzare la piazza nel senso di restituirla ai residenti, ai fiorentini e in particolare ai giovani, facendone anche luogo privilegiato per alcune iniziative».
«Ci faremo portavoce del malessere che l’associazione San Lorenzo e la cittadinanza hanno manifestato attraverso la lettera inviata al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni.
La lettera la consegneremo direttamente noi a settembre e inviteremo il Presidente Berlusconi ed il ministro Scajola a visitare Firenze e alcuni luoghi storici della città che stanno soffrendo il degrado e la violenza». E’ quanto hanno dichiarato Gabriele Toccafondi (Azione per Firenze), Rodolfo Cigliana (Forza Italia), Federico Tondi (CCD) e Gaia Checcucci (Alleanza Nazionale) dopo l’omicidio avvenuto ieri pomeriggio in piazza Santa Maria Novella. «San Lorenzo, Santa Croce, Santo Spirito, Santa Maria Novella - hanno sottolineato i quattro esponenti del centrodestra - non sono solo alcuni dei luoghi più caratteristici per i turisti, che hanno reso famosa la nostra città nel mondo, ma stanno diventando luoghi insicuri dove si assiste inermi a scippi, risse, spaccio di droga, perfino omicidi.
Luoghi che vedono quasi legalizzato l’abusivismo e il gioco d’azzardo».