FIRENZE Dalla vita quotidiana di ciascuno ai grandi problemi sui quali si giocano i destini del mondo e, quindi, le sorti di tutti: la Commissione regionale di bioetica esce dal chiuso delle sue stanze e si appresta a stringere con i cittadini toscani e con il mondo dell’informazione un dialogo stretto e continuo. Solo attraverso una comunicazione corretta e costante sul suo operato può realizzarsi l’obiettivo principale che sta alla base della costituzione della commissione che, lo ricordiamo, lavora in Toscana fin dal 1992.
La nostra regione è infatti stata la prima a istituire, con una legge regionale, un organismo consultivo che affrontasse tutti i temi della bioetica. A ricordarlo è il professor Mauro Barni, presidente della Commissione regionale di bioetica, rinnovata con la nuova legislatura. Il presidente della Commissione ha voluto incontrare i giornalisti oggi, in occasione di una delle prime sedute della Commissione (che stamani ha incontrato i rappresentanti dei Comitati bioetici locali, costituiti in ciuascuna delle sedici Aziende sanitarie toscane), per un primo scambio di informazioni e, soprattutto, per gettare le basi per un rapporto duraturo.
Nell’occasione è stato fatto il punto sui compiti della commissione, che sono di natura essenzialemente consultiva.
Fra i compiti anche quello di tenere i rapporti con il Comitato nazionale di bioetica e con i comitati locali, di cui è tenuto a tenere il registro. La legge la indica espressamente come organismo tecnico multidisciplinare che elabora proposte ed elabora pareri su richiesta del consiglio o della giunta regionale. La Commissione regionale è composta da 36 membri, alcuni dei quali designati dal consiglio su proposta della giunta, altri dagli ordini professionali. Ne fanno parte consiglieri regionali, il difensore civico, un esperto di bioetica, filosofia, storia delle religioni, antropologia, sociologia e scienze giuridiche, nonché un rappresentante di tutti gli ordini e collegi professionali che hanno a che fare con problemi etici (giornalisti, psicologi, infermieri, avvocati, ecc.), rappresentanti di specializzazioni mediche.
Il presidente della Commissione è nominato dal consiglio regionale su proposta della giunta. L’intento è quello di partire, appunto, dai problemi quotidiani della gente per arrivare a creare nei cittadini una nuova conscienza dei diritti e dei doveri sui problemi della salute, della tutela dell’ambiente, dell’alimentazione, alimentare una sensibilità diffusa su temi come quelli della dignità della morte o della terapia del dolore, per arrivare ai problemi della fecondazione assistita, della sperimentazione dei farmaci o della lotta ai grandi mali dell’umanità come l’Aids, la fame nel mondo.
“Ci proponiamo di far crescere nella gente una cultura dei diritti e dei doveri – afferma il presidente professor Mauro Barni - basata sulla libertà di scelta e sul valore della dignità della persona. Per farlo abbiamo bisogno di un governo corretto dei fenomeni e di una informazione seria e serena”.