A Genova scontri per tutto il pomeriggio in occasione dei cortei anti G8, un morto, forse due tra i manifestanti. Testimoni oculari e fotografie accusano le forze dell'ordine. Grave un carabiniere. Centinaia i feriti. Tra questi anche alcuni toscani. E il Gonfalone rimarrà in Toscana, listato a lutto.
“Volevamo portare il nostro gonfalone a Genova per dare il nostro sostegno alla parte non violenta del movimento - ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini - ma i drammatici fatti accaduti oggi pomeriggio dimostrano che la violenza ha prevalso provocando morti, feriti e distruzioni.
Di fronte a questa inammissibile escalation, il gonfalone della Regione Toscana rimarrà in Via Cavour listato a lutto. Ogni volta che prevale la violenza è una sconfitta della ragione”.
“Con questa decisione – prosegue Martini - vogliamo prendere nettamente le distanze da ogni forma e manifestazione di violenza e marcare un netto rifiuto di pratiche che non hanno nulla a che vedere con i nostri valori, le nostre scelte politiche, il nostro modo di intendere il confronto sui temi della globalizzazione.
A S. Rossore ci siamo ritrovati tutti insieme, istituzioni locali ed internazionali, associazioni ed organizzazione sociali economiche, intellettuali e uomini di fede. Si è trattato di un confronto civile e pacifico, a dimostrazione che si può discutere e confrontarsi senza violenze e inutili”.
Grande scoramenteo tra tutti coloro che si sono preparati a partire domattina per Genova. Solo Rifondazione comunista ha preparato 5 pullmann da Firenze. Gli organizzatori contattati telefonicamente da NOVE confermano la partenza.
Sia la segretria provinciale DS, che quella del PRC. Ma si annunciano anche molte defezioni tra chi aveva prenotato la partenza, ma adesso teme di vedere strumentalizzata la propria presenza. A Pisa, sembra, la FIGC sta per ridurre il numero dei pullmann in partenza. Mentre a Roma è certo che la segreteria provinciale (di orientamento dalemiano) ha annullato le partenze.
A Genova tra i fiorentini le opinioni sono discordi. "E' una grande tragedia -ha raccontato a NOVE il direttore dell'Altracittà, Cristiano Lucchi, in Liguria con i ragazzi di Don Santoro e della Rete Lilliput- a questo punto è meglio non partire, lasciate perdere".
"Domani la manifestazione di sarà -assicura invece a NOVE Gregorio Malavolti, consigliere comunale DS- stiamo decidendo in queste ore la nostra condotta. Ci sarà il Presidente Claudio Martini e ci saremo anche noi. Dobbiamo soltanto individuare la tattica giusta per smarcarci dalla strategia della tensione in atto. Forse daremo vita ad un sit-in".
"Ora il tema all'attenzione generale è il G8 inteso soprattutto come violenza, scontri, vetrine rotte eccetera. Il Potere ha la capacità sia di metabolizzare sia di spettacolarizzare, quindi attraverso i mass media riesce a far passare anche il movimento per una cosa buona in parte, in realtà la vuole combattere ma trasformandola, controllandola, anche concendendo qualche cosa.
E alla fine il movimento si spaccherà fra chi riterrà buone le concessioni e chi le rifiuterà, fra chi accetterà il dialogo con il Potere e chi lavorerà per costruire una qualche forma di rivolta profonda.
Non so, insomma, se il movimento avrà la forza di indivduare una strada per sottrarsi a questo destino...".
E' un brano della lunga intervista pubblicata oggi da Nonluoghi.it [Nonluoghi è un sito curato da un gruppo di volontari sparsi in tutta Italia] a Giancarlo Salmini, ex del movimento studentesco del '68 e di Lotta continua a Trento, nella quale si prende in esame l'evoluzione degli ultimi trent'anni nell'ottica dei movimenti antagonisti.