FIRENZE Rinegoziazione dei mutui agevolati per la prima casa. Le banche hanno impugnato davanti al Tar del Lazio il regolamento della legge 133/99 che lo prevedeva. Poi c’è stata la modifica apportata dalla legge finanziaria 2001 ed il rinvio ad un decreto del Ministero del Tesoro, in grado di far chiarezza, che non è stato ancora emanato. Risposta della Toscana: se il decreto non arriverà, nella prossima rata di dicembre gli interessi saranno comunque corrisposti ai nuovi tassi più vantaggiosi (quelli almeno previsti dalla legge “antiusura”) e con il conguaglio delle rate già scadute.
Laddove almeno risulti certa l’impossibilità delle banche di rivalersi nei confronti di quanti hanno contratto il mutuo e cercando un rapporto anche con le associazioni che rappresentano gli interessi di quei cittadini.
La proposta, discussa nell’ultima giunta, è venuta dall’assessore al credito, al bilancio e alla programmazione economica Marco Montemagni, che l’ha concertata con il collega Riccardo Conti.
La materia è particolamente delicata: sono 30.000 i mutui agevolati per abitazioni residenziali contratti in Toscana, con un abbattimento di interessi a carico della Regione di 45 miliardi di lire.
I mutui ordinari sono già stati rinegoziati con la legge “antiusura”; quelli agevolati rimangono bloccati, in attesa che il Tar si pronunci. Un abbattimento medio di cinque punti percentuali, due a favore della Regione (che paga parte degli interessi) e tre del cittadino che ha contratto il mutuo, per le quattro rate già scadute si tradurrebbe in un minor onere regionale di 12 miliardi.
A giugno la Regione Toscana aveva pagato le rate in scadenza, in via provvisoria e per non provocare ulteriori conflittualità, applicando sugli interessi il tasso pieno: precisando che i pagamenti dovevano intendersi oggetto di conguaglio sulla base delle pronunce degli organi giusrisdizionali.
«Ma entro dicembre il problema deve ora essere risolto» ribadisce l’assessore Marco Montemagni, che d’accordo con il presidente della Regione Toscana Martini propone un intervento sul ministro dell’economia Giulio Tremonti e sul ministro dei lavori pubblici Piero Lunardi al fine di sollecitare l’emanazione del decreto del Ministero del Tesoro tanto atteso.
«Interverremo anche affinchè l’argomento sia inserito all’ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni» conclude Montemagni.