FIRENZE Prestare la massima attenzione ai temi dell’integrazione e della lotta al razzismo, adoperarsi nel diffondere l’educazione alla multiculturalità, presupposto essenziale per prevenire i fenomeni di intolleranza e radicare una vera cultura del dialogo. La promozione dei diritti delle minoranze con l’obiettivo di trasformare la società toscana in una vera ‘società aperta’ è uno dei temi forti che caratterizza l’azione del governo regionale e che verrà dibattuto al meeting ‘From Global to Glocial’, che si svolgerà nella Tenuta di San Rossore il prossimo 18 luglio.
«Il nostro obiettivo fondamentale – ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini – è quello di sostenere una cultura fondata sui valori dell’incontro, del confronto e dello scambio tra tutte le persone che vivono nella nostra regione, indipendentemente dal sesso, dall’età, dalla provenienza».
Del resto, ha proseguito Martini, per combattere l’odioso fenomeno del razzismo la Toscana si è anche dotata di un’apposita legge per la realizzazione e il finanziamento di tutti quei progetti che si pongono l’obiettivo dell’integrazione e della diffusione della cultura della pace. Tra le iniziative regionali di rilievo, il presidente Martini ha ricordato il meeting antirazzista di Cecina, diventato uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale ed internazionale per la promozione dei diritti degli emigranti e delle minoranze, durante il quale, proprio in questi giorni, si è parlato di prospettive e impegni in vista della Conferenza mondiale sul razzismo che si svolgerà a Durban, in Sud Africa, dal 31agosto al 7 settembre.
Un posto di rilievo, ha sottolineato Martini, spetta anche a ‘Porto Franco’, il progetto interculturale della Regione, rivolto in particolar modo al mondo della scuola, quest’anno caratterizzato da un cartellone di oltre mille iniziative che coinvolgeranno l’intero territorio regionale, mobilitando paesi e città, enti pubblici e associazioni, istituzioni e gruppi della società civile per costruire una rete di ‘cantieri aperti’ nei quali saranno realizzate mostre, spettacoli, confronti, scambi culturali.
Il lavoro di Province e Comuni, di associazioni e gruppi (Porto Franco conta su una rete composta da un centinaio di centri interculturali) ha permesso la costruzione di iniziative di varia natura, convergenti però sull’obiettivo finale: coinvolgere direttamente vaste fasce della popolazione per costruire una Toscana dei diritti e della convivenza consapevole. Da ricordare, ad esempio, l’iniziativa ‘Pratiche di pace’ a Sant’Anna di Stazzema, che permetterà l’incontro tra giovani israeliani e palestinesi, mentre nel Chianti fiorentino, a Tavarnelle Val di Pesa, si lavorerà per costruire un laboratorio del ‘pluriverso religioso’.
Claudio Martini ha infine ricordato che la Toscana è stata la prima regione italiana, ed una delle primissime regioni europee, a diventare “terra di rifugio” per gli scrittori e gli intellettuali vittime di persecuzioni nel mondo. Quattro gli artisti che hanno trovato asilo in Toscana: a Certaldo lo scrittore iraniano Amir Hassan Cheheltan; a Pontedera lo scrittore serbo Vule Zuric e la scrittrice bielorussa Svetlana Alexievitch, a Grosseto il pittore albanese kosovaro Agim Salihu.
La Tobin tax, le inizitive di microcredito, il marchio etico per i prodotti, la battaglia per estendere la cancellazione del debito, i progetti di cooperazione allo sviluppo.
La Regione Toscana ha intenzione di rilanciare da San Rossore in occasione dell’incontro che organizza mercoledì 18 luglio, il suo impegno su questi temi e di chiedere ai partecipanti al vertice del G8 di Genova iniziative concrete per ridurre gli squilibri tra Paesi ricchi e Paesi poveri. “Sono convinto – spiega il presidente della Regione, Claudio Martini – che dalle regioni e dalle realtà locali possa venire una spinta decisa in questa direzione. In Toscana abbiamo una lunga tradizione di accoglienza e solidarietà.
Possiamo contare sulle iniziative di tanti enti locali e associazioni, sul contributo di idee e sull’impegno concreto di migliaia di volontari. Come Regione siamo impegnati a dare sostegno e fondi a chi lavora per costruire un mondo più giusto”. La Regione ha firmato alla fine dello scorso anno un accordo con Banca Etica per lo sviluppo del microcredito a partire dall'area dei Balcani per il periodo 2001-2005, con possibilità di estendere l'iniziativa anche ai Paesi del sud del mondo e all'Africa.
Vengono concessi finanziamenti alle piccole piccolissime imprese fino ad un importo massimo di 20 milioni. Con il marchio etico dei prodotti toscani la regione, per prima in Italia, ha avviato questa azione concreta contro lo sfruttamento del lavoro minorile e il non rispetto delle norme di sicurezza. Sono otto i parametri sotto controllo: il lavoro infantile, il lavoro obbligato, la salute e la sicurezza, la libertà di associazione ed il diritto alla contrattazione collettiva, la discriminazione, le procedure disciplinari, l’orario di lavoro e la retribuzione.
Chi rispetterà le regole potrà fregiarsi del marchio di eticità della produzione, un vero e proprio segnale d’eccellenza per i consumatori. “Siamo inoltre convinti – aggiunge il presidente Martini – che sia necessario introdurre la Tobin tax per tassare le rendite finanziarie e ridurre le speculazioni che gravano sui più poveri. Siamo preoccupati per le sorti del continente africano. Chiediamo all'Italia una moratoria sulle armi leggere esportate in Africa e l’istituzione di un'authority per il monitoraggio del rispetto dei diritti umani e di un tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità”. La Regione ha avviato un accordo di collaborazione con i promotori delle campagne sui diritti umani nei Paesi in via di sviluppo.
In questo modo ha voluto favorire la sensibilizzazione di tutti i cittadini sulla questione drammatica dei diritti economici, sociali e politici di intere popolazioni che vivono in condizioni subumane. E’ impegnata in progetti di cooperazione allo sviluppo nei Balcani, in Medio Oriente, in Africa e in America Latina. “Uno strumento vero di diplomazia dal basso e di costruzione della pace - precisa il presidente Martini – a cui negli ultimi dieci anni abbiamo destinato oltre 8 miliardi e mezzo e che intendiamo rafforzare”.