Un luogo simbolico per avviare un dialogo finalmente costruttivo tra istituzioni e movimento con il duplice obiettivo di porre al centro dell'attenzione le esigenze di una globalizzazione 'a misura d'uomo' e di non ridurre l'appuntamento internazionale convocato a Genova ad una mera questione di ordine pubblico. Il 18 luglio nella tenuta di San Rossore la Toscana chiama le associazioni ambientaliste, i gruppi del Genoa social forum, intellettuali come Ivan Illich, uomini di spettacolo da anni impegnati su questi temi come Beppe Grillo, esponenti della chiesa cattolica, sindaci e presidenti di regione non solo italiani, per rilanciare il ruolo dei governi regionali e locali nei processi decisionali che investono l'intero pianeta.
Un luogo simbolico come San Rossore, ex tenuta della presidenza della Repubblica, oggi area protetta dalle leggi ambientali; e un luogo virtuale come la rete.
Ci sono sei miliardi di persone sulla faccia di questa Terra. Sei miliardi di persone che si organizzano in qualche centinaio di Stati. Ma l'83% del reddito mondiale è a disposizione del 18% della popolazione, mentre il restante 17% viene spartito dall'82% della popolazione mondiale. Risultato: 800 milioni di persone vivono nella ricchezza, mentre agli oltre 5 miliardi non restano che gli "avanzi".Il movimento antiglobalizzazione ha sollevato con forza e risolutezza l'ingiustizia di questi numeri, facendosi interprete di un'ansia che non appartiene solo a quanti, indossando tute variamente colorate, vanno a manifestare laddove i grandi del mondo, quegli 8 con la G maiuscola, di volta in volta si riuniscono.
Ascoltare quel che ha da dire questa fetta di mondo è un dovere per chi governa.