E’ la prima volta che accade. Comune di Firenze, Provincia e Regione hanno siglato questa mattina un protocollo d’intesa in cui individuano le priorità e gli impegni per lo sviluppo e la crescita del capoluogo toscano. L’idea di fondo, che sta all’origine del patto, è che lo sviluppo di Firenze è funzionale alla crescita e alla trasformazione di tutta la regione. E tale sviluppo sarà tanto più rapido quanto più riuscirà a inserirsi in un quadro strategico regionale.
Alle 12,30, nel salone dei Duecento, in Palazzo Vecchio, Claudio Martini, presidente della Regione, Michele Gesualdi, presidente della Provincia e Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, insieme a una folta rappresentanza degli assessori dei tre enti hanno sottoscritto l’atto che sancisce una forte intesa tra le tre amministrazioni.
Nel nuovo contesto europeo, si legge nel protocollo, “si accentua il ruolo del funzionamento a rete e, soprattutto, la funzione di locomotiva della capitale regionale.Un ruolo che assume sempre più i connotati di vero e proprio fattore qualitativo, di differenziale nella competizione”.
L’intesa, inoltre, vuole essere il contributo delle amministrazioni a un percorso ampio e articolato di crescita e sviluppo del capoluogo toscano, della sua provincia e dell’area metropolitana con Prato e Pistoia.
Un percorso in cui coinvolgere il più ampio numero di forze possibile.
Regione, Provincia e Comune di Firenze confermano, inoltre, la centralità dell’area metropolitana vasta Firenze Prato Pistoia e puntano a potenziare il suo ruolo di "catalizzatrice e interfaccia" fra l’articolazione dei sistemi locali e lo spazio nazionale e internazionale.
La funzione del protocollo è quella di definire congiuntamente le priorità strategiche per lo sviluppo di Firenze e individuare gli impegni e le risorse da destinarvi.
Le priorità sono otto: la sanità, l’immigrazione, l’innovazione nelle risposte alla domanda sociale, il lavoro, l’ambiente, l’innovazione nell’economia, la mobilità e la cultura.
Sanità
I punti su cui le amministrazioni si impegnano sono: un patto per il riordino della sanità fiorentina, con il coinvolgimento di Regione, Comune e Università; la riduzione delle liste di attesa; la sinergia fra gli ospedali operanti sul territorio, per garantire prestazioni qualificate ed integrate con quelle di alta specializzazione di Careggi; il proseguimento del programma regionale di deospedalizzazione; lo sviluppo della rete distrettuale e, infine, la sperimentazione a Firenze di un modello di analisi e verifica sistematica di efficacia degli interventi zonali sociosanitari.
Immigrazione
Sostegno alla lotta contro all’abusivismo commerciale, con corsi di formazione, e incentivi alle cooperative e alle associazioni impegnate nel mercatino internazionale e in iniziative simili; superamento graduale dei campi di sosta, a partire dallo smantellamento di quelli abusivi; reinsediamento di nomadi sull’intero territorio toscano con l’impegno della Regione a dare attuazione ai Progetti definiti: sono i temi centrali toccati nel protocollo, insieme al centro temporaneo di permanenza.
“Il centro – si legge nel documento - appare uno degli strumenti rivolti a limitare l’immigrazione clandestina. Si auspica, pertanto, una soluzione, in ambito regionale, adeguata in rapporto con il ministero competente e gli enti locali interessati”.
Innovazione nelle risposte alla domanda sociale
Ampliare gli orizzonti del welfare è una della priorità delle scelte di governo locale, in cui possono interagire Regione, Provincia e Comune. In particolare le tre giunte si impegnano ad individuare risorse da destinare per l’assistenza ai minori dimessi dall’Istituto Penale Minorile, con progetti di inserimento educativo, formativo e lavorativo; a sostenere e sviluppare il Centro sicuro per bambini in stato di abbandono o a rischio di sfruttamento; a favorire gli interventi finalizzati al supporto e alla permanenza nel proprio domicilio delle persone anziane; a introdurre nel Comune di Firenze la “carta della cittadinanza sociale”; a sperimentare i titoli di acquisto per ottenere servizi sociali dai soggetti (pubblici, privati e non-profit) accreditati dal sistema integrato dei servizi sociali; ad attuare il “Piano per favorire l’integrazione dei disabili”, con particolare attenzione agli interventi per la “vita indipendente”, ai progetti di sostegno alle famiglie ed alle esperienze “dopo di noi”.
Sul fronte delle politiche per la casa, nel protocollo, viene sancito l’impegno a costituire entro il 2001 il nuovo soggetto gestore del patrimonio di edilizia residenziale pubblica; ad avviare la revisione della normativa vigente in materia di canoni di locazione e di limiti di costo (anche negli interventi di recupero del patrimonio comunale e di acquisto e recupero degli immobili); a definire soluzioni e tempi certi per l’avvio degli interventi di edilizia sovvenzionata già finanziati.
Le politiche del lavoro e la formazione permanente
Provincia e Comune si impegnano a costruire, insieme alle parti sociali, un Protocollo d’Intesa per impostare i progetti a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo.
Nell’intesa sottoscritta viene sancita anche l a scelta di dar vita ad un Osservatorio Permanente sugli infortuni e sulle loro cause.
Ambiente e territorio
Le priorità individuate in questo sono: la lotta all’inquinamento (acustico, elettromagnetico e dell’aria), il sistema dei parchi, il piano di bacino dell’Arno.
Sul primo punto le tre amministrazioni concordano sulla necessità di intervenire sulla legge istitutiva dell’Arpat, per rendere le funzioni dell’azienda più rispondenti ed efficaci alle nuove esigenze di tutela ambientale La Regione, inoltre, si impegna a garantire l’integrazione e la collaborazione tra l’Arpat (che rileva i dati sull’inquinamento ambientale) e la ASL 10 di Firenze (che valuta gli effetti dell’inquinamento ambientale sull’uomo).
Sull’inquinamento elettromagnetico la Regione intende adeguare al più presto la normativa regionale, emanando anche i relativi regolamenti attuativi. Se in tema di rifiuti Regione e Provincia si impegnano a sostenere la realizzazione, nell’area metropolitana fiorentina, di un nuovo impianto di termovalorizzazione, sul fronte Cascine e del sistema dei parchi si impegnano a sostenere il Comune di Firenze nella sua opera di trasformazione del Parco monumentale (risanamento vegetale dell’area, il riordino del sistema di mobilità).
Per l’Arno i tre enti concordano di accelerare la progettazione del modello fisico del tratto dell’Arno cittadino, in corso di studio da parte della Facoltà di Ingegneria riconoscendo priorità assoluta all’attuazione del piano di bacino.
Innovazione nell’economia
E’ il tema centrale, insieme a quello della mobilità e delle infrastrutture, per la crescita e lo sviluppo della città. Al primo punto c’è la moda che viene indicata come una delle priorità strategiche per lo sviluppo e la qualificazione dell’intera area.
Seguono il potenziamento del polo espositivo, nonché il rafforzamento di Firenze Expo (“da realizzarsi anche attraverso l’ingresso di nuovi azionisti nella società, tra cui, auspicabilmente, anche partner di settore e finanziari”). Per quanto riguarda il delicato tema del futuro delle imprese di servizi in settori come acqua, gas, telecomunicazioni i tre enti sono ben decisi a sostenere i processi di aggregazione e ristrutturazione. In questo ambito la Regione si impegna a “stimolare un ambiente di confronto tra i vari soggetti e ad individuare, con appositi accordi con le amministrazioni locali, tutti gli incentivi necessari (inclusi i molteplici strumenti collegati alle politiche del lavoro)”.
La politica di sostegno ai processi di innovazione, inoltre, incontra nel progetto “incubatore di impresa” uno dei suoi cardini. Si tratta di un’iniziativa rivolta a sostenere progetti imprenditoriali tecnologicamente avanzati, che siano coerenti e funzionali alle caratteristiche del tessuto produttivo locale. In tema di innovazione Regione, Provincia e Comune prendono atto che l’esperienza del CESVIT, così come si è configurata negli ultimi anni, è da considerasi conclusa. “Gli enti – si legge nel protocollo - concordano sulla opportunità di mantenere e valorizzare quella parte delle attività che hanno conosciuto un processo di qualificazione, ritagliandosi uno spazio di mercato nell’area fiorentina ed in ambito regionale”.
L’innovazione nei processi economici non può dimenticare il turismo. Oltre alle nuove forme di comarketing istituzionale e a servizi rivolti a “segmenti specifici” per un turismo meno frettoloso, il protocollo ritorna anche sul tema del contributo di scopo, richiamando il Parlamento a farsene carico con adeguate norme in merito.
Il sistema della mobilità
Lo sviluppo del trasporto su rotaia; il rafforzamento del servizio ferroviario metropolitano come catalizzatore di un nuovo sistema ferro-gomma; una migliore organizzazione della vita quotidiana della città; il miglioramento della qualità dei servizi pubblici; lo sviluppo di un sistema di parcheggi scambiatori; il potenziamento dei sistemi di mobilità alternativa; un sistema tariffario integrato, con titoli di viaggio unici coordinato con il sistema dei parcheggi: sono gli obiettivi posti al centro del protocollo in tema di mobilità.
Nello specifico l’intesa siglata dai tre enti prevede: ulteriori finanziamenti per la progettazione della terza linea della tranvia (Sesto, Campi, Bagno a Ripoli); sostegno per la progettazione del sistema dei parcheggi scambiatori d’area (Firenze e Comuni contermini); contributi per avviare un sistema di tariffazione modulare scontata, capace di sollecitare i cittadini ad un maggior utilizzo del mezzo pubblico; contributi alle amministrazioni locali per dotarsi di adeguati sistemi di controllo e di indirizzo per la riorganizzazione del sistema del trasporto pubblico urbano ed extraurbano su gomma.
Regione e Provincia concordano inoltre di collaborare con le iniziative specifiche del Comune di Firenze: quali l’aggiornamento del Piano Urbano del Traffico e la sua evoluzione verso il Piano Urbano della Mobilità, la sicurezza stradale, la mobilità alternativa, la bicicletta per vivere la città, i piani di settore (Motorini ed Oltrarno), la gestione delle cantierizzazioni, l’informazione.
Cultura
Ultimo, ma non per importanza, il tema della cultura. Qui il protocollo aiuta Palazzo Vecchio a gettare le basi per la nuova politica culturale orientata verso la contemporaneità.
Un obiettivo che, per il Comune, si condenserà nell’ipotesi di creare una fondazione ad hoc, capace di gestire e stimolare le politiche culturali orientate in questa direzione. Lo sviluppo di un progetto “Firenze nelle arti contemporanee” include, inoltre, la ridefinizione dal punto di vista strutturale, culturale e economico-finanziario e il sostegno del progetto per la gestione dell’ex-Meccanotessile (che l’amministrazione comunale sta effettuando). Contempla anche un forte impegno per l’ex Manifattura Tabacchi, che potrebbe divenire un Centro per la cultura del XX e XXI secolo (dalle arti visive alla musica, dall’architettura alla danza, dalla multimedialità agli allestimenti, come già sarà evidenziato in alcune iniziative che si realizzeranno nei prossimi mesi), nonché sede per il centro degli archivi della città (da quello Comunale di deposito a quello del Gabinetto “Vieusseux”; dalla Biblioteca Nazionale al Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica).
La Manifattura dovrà essere un centro aperto alla città nel quale si incontrano i saperi e le tecnologie più avanzate nel campo del restauro del patrimonio librario e della applicazione della information tecnology (Mediateca Regionale Toscana, etc.). Nel protocollo ci sono anche impegni per sostenere il recupero del Saloncino Goldoni, per valorizzare Forte Belvedere e Palazzo Strozzi, nonché l’intesa per definire uno specifico Accordo di Programma per il teatro del maggio musicale, che dia certezza e continuità agli impegni reciproci degli enti pubblici nella Fondazione.
Domenici: “Un protocollo per far crescere Firenze e tutta la Toscana”
“La firma del protocollo con Regione e Provincia è un fatto importante. Si potrebbe dire storico, considerato il fatto che è la prima volta che viene sottoscritto un atto del genere”. Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, sottolinea il valore politico e simbolico di questa intesa.
“Il protocollo individua la crescita di Firenze come funzionale allo sviluppo di tutta la Toscana. Non si tratta di un fatto formale – ha precisato Domenici -.
Nell’era della competizione globale è un elemento particolarmente positivo che la regione scelga di investire sul suo capoluogo per fargli giocare fino in fondo il ruolo di capitale.”
Non si tratta solo della funzione economica e produttiva svolta dal sistema socio-produttivo del capoluogo regionale, ma “della qualità della vita urbana, della capacità attrattiva e dell’immagine, nonché del riconoscimento e dell’appeal internazionale che svolge la capitale regionale. Investire sulla capitale è, quindi, una scelta di governo regionale che individua una delle aree forti regionali e punta su di essa per facilitare e incrementare la crescita di tutti gli altri territori”.
Il patto per Firenze è un atto “aperto – ha ricordato il sindaco - orientato a definire le scelte per lo sviluppo di Firenze, in stretta connessione e correlazione con quelle degli altri comuni dell’area fiorentina, del sistema vasto e complesso dell’area metropolitana con Prato e Pistoia e in rapporto con città importanti come Siena e Pisa.
Il protocollo è il primo momento di un percorso di carattere concertativo che le tre giunte si impegnano ad avviare e concludere entro la legislatura con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate e dei diversi soggetti sociali, economici e culturali locali.
Per Firenze questo è un atto che si integrerà e coordinerà con l’attività per la realizzazione di un piano strategico per la città, cui da tempo l’amministrazione sta lavorando insieme alle categorie sociali, economiche, produttive e l’Università”.
Con la sottoscrizione del protocollo le tre giunte confermano pienamente la centralità della delimitazione territoriale dell’Area metropolitana definita dalla Regione nel 2000. “Essa può giocare a pieno titolo – ha detto Domenici - il ruolo di traino regionale e, a livello internazionale, può rappresentare uno dei poli produttivi più influenti e qualificati.
Un ruolo che può svolgere sia nei settori ormai classici del trinomio cultura-turismo-moda, sia in quelli pionieristici dell’innovazione tecnologica, della ricerca applicata, delle nuove tecnologie nei beni culturali”.
Il sindaco ha poi ringraziato il Presidente della Regione, Claudio Martini, e quello della Provincia Michele Gesualdi per l’attenzione e l’impegno profusi per Firenze.
Martini: “Un patto per Firenze che arricchisca l’intera Toscana”
Una capitale che abbia le responsabilità necessarie a guidare il processo di sviluppo
“Vogliamo partire dalla capacità di Firenze, e cioè del capoluogo regionale, di imprimere una spinta verso l’innovazione, nel nome della sostenibilità e della qualità del vivere.
La possibilità che ha Firenze di costituire un punto di riferimento per le altre città, favorendo uno sviluppo armonico e definito, non può che incrementare la nostra competitività sul terreno nazionale e internazionale”. E’ questo un passo dell’intervento che il Presidente della Regione Claudio Martini ha fatto nel presentare la firma dell’accordo di programma siglato con Comune e Provincia di Firenze che andrà in Consiglio regionale la settimana prossima. “Sono convinto – ha detto Martini - che un governo regionale attento alle problematiche della città e capace di produrre un complesso di azioni e di strategie condivise, costituisca un sostegno qualificato e utile al raggiungimento di obiettivi e finalità di governo di più ampio respiro, trasformando il capoluogo in vera e propria capitale della regione Toscana.
Una capitale capace di acquisire quelle responsabilità necessarie per guidare l’intero processo di sviluppo di un territorio, di attrarre risorse e capitali finanziari, tecnologici ed umani, necessari allo sviluppo”. Martini ha spiegato che c’è un interesse della Regione per un forte dinamismo della città di Firenze, ma anche un interesse del capoluogo toscano nel vedere le proprie strategie di sviluppo inserite in un quadro regionale. E vi è un importante ruolo che può essere giocato dall’amministrazione provinciale sia come elemento di raccordo e cerniera tra la realtà cittadina, quella del territorio circostante e quella regionale, sia come ente capace di coordinare l’agire dei comuni e di gestire, con capacità ed autonomia, deleghe regionali in settori fondamentali per il governo del territorio.
“Per questi motivi – ha detto - abbiamo deciso, con il Presidente Gesualdi e con il Sindaco Domenici di dar vita ad un ‘Patto per Firenze e la sua provincia’ individuando, in uno specifico Protocollo d’Intesa, le linee d’indirizzo e di riferimento, nonché le conseguenti azioni necessarie”. E ancora: “Anche nei confronti dello Stato nazionale, la Regione Toscana valuta positivamente lo strumento della ‘programmazione negoziata’ introdotta dalla legge finanziaria del 1997 e definita attraverso le intese Stato-Regioni, tra le quali anche quella da noi sottoscritta nel marzo 1999”.
Per questo il Presidente della Regione proporrà al Consiglio che analoghe comunicazioni seguiranno i Protocolli o gli accordi specifici interessanti l’area vasta costiera , la Toscana del Sud, la montagna, l’area metropolitana nella sua delimitazione istituzionale, recentemente approvata e corrispondente ai confini delle province di Firenze, Prato e Pistoia. “Questa Firenze – ha aggiunto Martini - è una capitale regionale ricca dell’esperienza di città d’arte. Viva nella sua capacità di produrre idee, progetti e cultura.
Dinamica per il costante rapporto di interscambio con i centri vicini, ma anche per la reattività ai problemi posti dall’immigrazione ed a quelli scaturenti dalla nuova domanda sociale. Una capitale circondata da un territorio altamente competitivo, ricco di capacità ed esperienze, ben strutturato e maturo”.
GESUALDI: “INVESTIAMO SUL VALORE AGGIUNTO DELL’AREA”
“La Provincia guarda con grande interesse e aspettativa all’intesa con Regione e Comune per il consolidamento dello sviluppo di Firenze e della sua area in modo che essi diventino un locomotore capace di trainare la crescita dell’intera Toscana -ha affermato
Michele Gesualdi, Presidente della Provincia di Firenze- Lo stesso Piano provinciale di sviluppo è ispirato da scelte che sia sotto gli aspetti qualitativi che sotto quelli quantitativi non si limitano ad assecondare l’esistente ma sostengono le priorità di interesse comune per il futuro dell’area metropolitana e della regione.
Tutti i grandi interventi su cui la Provincia ha puntato – infrastrutture, polo tecnologico ferroviario, polo scientifico universitario, incubatore d’impresa, semplificazione amministrativa – partono da ciò che esiste ma guardano al futuro, a forti azioni in grado di rendere la nostra economia capace di reggere sfide a livello europeo e mondiale e di attrarre rilevanti investimenti. I nuovi compiti assegnati su lavoro, mobilità e assetto del territorio – tutti fondamentali per lo sviluppo – hanno valorizzato l’ente Provincia e ne hanno esaltato la funzione all’interno dell’area metropolitana.
Il confronto promosso dall’Associazione industriali con altre realtà europee simili a Firenze ci ha confermato che l’economia fiorentina non solo ‘regge il paragone’ ma è anche vincente, in quanto non c’è rapporto tra la complessità e la ricchezza del nostro tessuto e quelle delle altre realtà esaminate. E se si guarda ai progetti in cantiere possiamo collocare Firenze in primissimo piano tra le grandi città europee. In sostanza si può dire che Firenze e la sua provincia hanno un bel valore aggiunto che consentono loro di essere il motore di un’area metropolitana di rilievo europeo, quale è quella già delineata Firenze-Prato-Pistoia, e dell’intera Toscana.
Con l’accordo oggi sottoscritto si afferma la volontà di investire questo valore aggiunto in favore dell’intera economia regionale. Occorre agire pensando a Firenze ed alla sua provincia come alla vera capitale della Toscana e così segnare un’inversione di fase rispetto al rapporto che in passato ha legato Firenze e la sua regione, nella consapevolezza che di fronte alle nuove sfide globali dello sviluppo dobbiamo ‘saper stare’ da protagonisti dentro il modo di essere che è indicato dalla costruzione della nuova Europa.
L’intesa di oggi ovviamente ha bisogno di essere sostanziata in termini di risorse da investire sul valore aggiunto dell’area. E’ questa la condizione perché il ‘cuore della Toscana’ rappresentato da Firenze e dalla sua provincia riesca davvero a dare un forte impulso all’intera regione.”