Greenpeace ha organizzato oggi azioni dimostrative in più di dieci città italiane. Attivisti dell'associazione sono entrati nei supermercati etichettando prodotti di cellulosa che minacciano le foreste primarie.
A Firenze, l'azione dimostrativa si è svolta presso la Standa di Piazza Dalmazia.
"Abbiamo chiesto a diversi produttori e rivenditori di astenersi dall'acquistare prodotti e materie prime provenienti da pratiche distruttive nelle foreste pluviali della Columbia Britannica. Alcuni ci hanno risposto positivamente, come Coop, altri, come per esempio Delicarta-Sofidel, uno dei principali produttori di tissue (titolare per esempio dei marchi Regina, Delicarta, Nicky, Florex, Alis, Tiffany ed acquirente di tali cellulose), non hanno risposto positivamente" ha commentato Jaroslava Colajacomo, di Greenpeace.
"Ora ci rivolgiamo ai consumatori".
Gli attivisti hanno poi informato i consumatori, distribuendo materiale informativo ed apponendo cartelli nelle immediate vicinanze dei prodotti. Al di fuori dei supermercati hanno aperto striscioni dal testo "PROTEGGIAMO LE FORESTE".
Oltre a Firenze, le altre località coinvolte nell'operazione sono Milano, Como, Lecco, Venezia, Padova, Ravenna, Ferrara, Lucca, Roma, Perugia, Napoli.
"I consumatori vogliono sapere, non vogliono contribuire ad un nuovo disastro ecologico" ha aggiunto Jaroslava Colajacomo "L'Italia importa cellulosa da tutti i paesi le cui foreste primarie che vengono distrutte dal taglio a raso e dal taglio illegale.
Il nostro paese è il quarto importatore di cellulose dalla Columbia Britannica e importa cellulosa dall’Indonesia, dal Cile e dalla Russia. In questi paesi le compagnie del legname hanno sostituito le ultime foreste primarie con piantagioni per estrarre la cellulosa senza nessun controllo. In Indonesia per esempio l’85% del materiale per la produzione della cellulosa è estratto da foreste primarie. Molte di queste cellulose, estratte da alberi centenari, e distruggendo un ecosistema unico al mondo, finiscono in prodotti come carta igienica, fazzoletti usa e getta, tovaglioli di carta."
L'iniziativa fa seguito ad una serie di operazioni della campagna per la protezione delle foreste primarie avviata da Greenpeace.
Negli ultimi mesi queste azioni hanno compreso il blocco di navi cariche di prodotti forestali in tutta Europa, l'abbordaggio lo scorso16 febbraio a Livorno, di una nave che trasportava cellulose canadesi contenenti fibre estratte distruggendo la "Foresta del Grande Orso". Un altro round di azioni nei supermercati come quello di oggi è stato svolto nel marzo scorso.
Greenpeace chiede a Delicarta e alle altre cartiere italiane di impegnarsi a non acquistare cellulosa proveniente dalla distruzione delle foreste originarie.
Non solo. Greenpeace chiede oggi anche alle catene di distribuzione di impegnarsi nel non acquistare prodotti fabbricati con la cellulosa proveniente dalle foreste primarie per i loro prodotti a marchio.
Le alternative ci sono e sono realizzabili. Su sollecitazione di Greenpeace, Coop Italia si è impegnata nel marzo scorso a certificare l’esclusione dai propri prodotti a marchio di cellulose provenienti da pratiche distruttive, e ad impegnarsi nella promozione di soluzioni alternative, quali l'incremento di carta riciclata con tecnologie pulite e l'esplorazione di adozione del sistema di certificazione FSC per prodotti in legno e in cellulosa.