Il Prof Gianni Fochi, chimico alla Scuola Normale Superiore di Pisa, spiega a NOVE: “In un capitolo del mio libro divulgativo Il segreto della chimica (edito da Longanesi) ho parlato di apparecchiature che accoppiano una serie di sensori chimici (per rivelare e analizzare vapori in genere: aromi, effluvi, profumi, puzzi...) a un computer (che elabora le risposte dei sensori). Le loro analisi sono più attendibili di quelle degli annusatori professionisti nel giudicare la freschezza d'un alimento, l'autenticità d'un prezioso whisky, l'origine e la qualità d'un olio d'oliva, ecc.”.
Grazie a questo connubio vincente sapremmo, “odorando artificialmente”, gustare e avvalorare la genuinità di prodotti non contraffatti. La tecnologia anche se molto spesso viene usata male, questa volta, visto che tutto sembra essere manipolato, grazie ad essa siamo certi che ciò che ingeriamo è vero e non falsato.
[R. A.]
mercoledì, 25 dicembre 2024 - 09:07