“Il Comune sta lavorando ad un nuovo protocollo d’intesa con le Residenze Sanitarie Assistenziali per definire nuovi modelli organizzativi e gestionali. Ma non potremo esimerci dal chiedere un riequilibrio tra la quota sanitaria, in carico alla Regione, e la quota sociale che invece è a carico del Comune e dei cittadini’’. Lo ha detto l’assessore alle politiche sociosanitarie, Giacomo Billi, che oggi ha iniziato dalla ‘Cupolina’ (Via de’ Bernardi) una serie di visite alle Residenze sanitarie assistenziali convenzionate con l’Amministrazione comunale.
‘’Queste strutture queste svolgono un’importante funzione sanitaria – ha spiegato Billi – e non si tratta più soltanto di interventi sociali. La Regione non può ignorare questa situazione”. Attualmente la quota sociale è fissata in 99.000 lire al giorno, cifra che viene coperta interamente dal Comune per persone indigenti; o dal Comune con un contributo dei cittadini secondo il così detto ‘redditometro’; o interamente dalle famiglie dell’anziano ospitato nella RSA. La quota sanitaria, invece, è di 75.000 lire, coperta dalla Regione attraverso l’Azienda sanitaria.
‘’In realtà nell’ultimo decennio è cambiata la politica sanitaria – ha spiegato il direttore della RSA ‘La Cupolina’, Rolando Sorri – e negli ospedali quelli che erano chiamati ‘reparti per lunga degenza’ non esistono quasi più. Per questo, ad esempio, nella nostra struttura ospitiamo anziani che hanno anche gravi patologie e necessitano di assistenza continua. Stiamo insomma diventando strutture sempre più sanitarie e meno sociali’’. All’interno della RSA visitata oggi dall’assessore, che poi ha pranzato con gli ospiti, gli anziani sono circa 115 (70 i posti convenzionati con il Comune), tutti non autosufficienti, con un’età media di 83 anni.
L’80% di questi sono in gravi condizioni (affetti cioè da Alzheimer o demenza senile), e quasi la metà è incapace di nutrirsi autonomamente. Per sei pazienti viene attuato anche un progetto sperimentale con l’Azienda sanitaria, per il recupero, almeno parziale, dei malati di Alzheimer. La Cupolina ha iniziato la sua attività nell’aprile del 1995 ed è gestita da una società formata da diverse cooperative, sociali e non, presieduta da Ferdinando Palanti. E’ stata una delle prime in Italia a rispondere a tutti i requisiti previsti dalle leggi nazionali e regionali: ‘’Ogni ospite vive in uno spazio superiore di 11 metri quadrati rispetto al limite previsto dalla legge (35mq) – ha spiegato Sorri – e nel 2000 il personale è stato superiore del 32% rispetto al minimo stabilito dalla Regione”.
L’assessore Billi proseguirà con un calendario piuttosto fitto le visite nelle RSA, ‘’perché dobbiamo essere consapevoli che in una città come la nostra, una delle più ‘vecchie’ in Europa, le RSA rappresentano un tassello importante della politica verso gli anziani. Noi puntiamo ad assicurare a chi è avanti con gli anni una permanenza più lunga possibile nell’ambiente familiare, ma sappiamo bene che spesso, soprattutto per persone non autosufficienti, queste strutture rappresentano l’unica, o quasi, risorsa possibile’’.