"Le fotografie di Margherita Verdi raccolte sotto l'insegna di Zoon, ossia d'una zoologia che nella risonanza greca del lemma ci giunge carica di una suggestione arcaica, rispettano il principio della sequenza tematica giocata sulla variazione quasi inventariale del soggetto prescelto. I fotogrammi degli animali ripresi dagli zoo in cui sono esibiti come se fossero reperti di un'archeologia vivente, posseggono una loro forza di straniamento che ce li rivela come maschere di una dimensione altra. In realtà l'obiettivo della fotografa coglie lo specchiarsi del nostro volto nella loro maschera, perché non più di creature si tratta, bensì di allarmanti simulacri della nostra alienazione.
Non a caso Margherita Verdi concepisce la serie zoologica nella continuità di un ciclo fotografico che include anche gli animali imbalsamati dei musei e i reperti paleontologici: reliquie tutte di una natura congelata che funzionano quali oggetti proiettivi dei nostri desideri non meno che delle nostre frustrazioni. Sicuramente esse rappresentano le testimonianze del nostro fallimento cognitivo circa l'essenza dell'essere quale si manifesta in ogni aspetto, organico o inorganico che sia, della natura."