FIRENZE - Il 27 aprile nei diciannove istituti penitenziari della Toscana si è raggiunto il record di sovraffollamento: 4007 detenuti, a fronte di una capienza tollerabile che è di 3288 unità. Il dato rispecchia il trend nazionale di ascesa della carcerizzazione, ma si complica con una situazione che impone l’accoglienza, nei già sovraffollati istituti toscani, di detenuti provenienti da San Vittore. Alta è anche la percentuale di stranieri: erano circa il 40 per cento il 31 marzo scorso, con il picco a Sollicciano del 61,9.
In una situazione del genere le problematiche sociali, di comunicazione e socio-sanitarie si complicano inevitabilmente. E proprio partendo dalla discussione su questi dati si insediata ieri la commissione regionale per i problemi della devianza e della criminalità. La riunione si è svolta nella Sala del Caminetto a Palazzo Bastogi a Firenze e a presiedere il neonato organismo sarà il vicepresidente della Regione, con delega alle politiche sociali. Ne farà parte anche l’assessore al diritto alla salute.
La commissione monitorerà la situazione nei carceri, ma soprattutto coordinerà le politiche di intervento nel settore socio-sanitario. Tra i membri ci sono il provveditore regionale degli Istituti Penitenziari, i direttori del Centro Giustizia Minorile, del Centro Servizio Sociale Adulti, della casa circondarale “Gozzini” e dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni, gli assessori alle politiche sociali della provincia di Firenze e dei comuni di Prato e Pistoia, i rappresentanti delle Asl pisana e fiorentina.
Nella prima riunione sono già state costituite due sottocommissioni, che lavoreranno sul tema della prevenzione: la prima si occuperà di minori, la seconda degli adulti (ed in particolar modo della salute nei carceri). Il tema della formazione è particolarmente sentito.Un forte impulso sarà dato alla formazione professionale dei minori (in prevalenza extracomunitari). Per gli adulti saranno invece seguiti con particolare attenzione il progetto del polo universitario e del polo industriale carcerario, che ha dato occupazione a detenuti ed ex-detenuti.
La partecipazione alle attività didattiche è stata una delle note più positive emerse dai dati analizzati nel primo incontro. Corsi d’educazione di base per adulti (elementari e medie) sono presenti in quasi tutti gli istituti carcerari toscani. Sono invece cresciuti i corsi di scuola media superiore (erano 5 nel 1999, sono diventati 8 nel 2000) ed a Prato è stata positivamente avviata anche l’esperienza del polo universitario, con una sezione che ospita 14 detenuti studenti di varie facoltà che dovrebbe presto arricchirsi di un unità di teledidattica e di telelavoro.
Nel corso del 2000 247 detenuti (di cui 24 donne) hanno partecipato ad attività di formazione professionale.
La commissione appena insediata darà anche attuazione ad un protocollo sulla tutela della salute nei carceri. La Regione Toscana è una delle poche regioni italiane che stanno attuando sperimentazioni specifiche in questo settore.
I NUMERI DELLE CARCERI TOSCANE
Gli istituti
19 sono gli istituti penitenziari in Toscana.
Reclusi, imputati e condannati al 27 aprile 2001
4007 i detenuti: 3748 uomini e 138 donne.
Le donne semilibere erano 2, gli uomini 138.
1351 gli imputati maschi e 2397 i condannati.
64 le donne imputate e 74 le condannate.
Gli stranieri al 31 marzo 2001
1612 gli stranieri ospiti degli istituti penitenziari toscani.
374 marocchini, 311 albanesi, 251 tunisini, 128 algerini e 113 slavi.
A rendere ancora più complesse le difficoltà della comunicazione linguistica si aggiungono cinesi, rumeni, indiani, anglofoni., russi e sudamericani.
Suicidi
3 casi nel 2000, 5 (di cui 1 donna) nel primo quadrimestre 2001.
Droga (anno 2000)
1451 tossicodipendenze (84 donne)
118 alcodipendenti
5 casi di AIDS conclamata
IL LAVORO NELLE CARCERI
Settore agricolo:
68 occupati alla Gorgona
16 a Sollicciano
7 a Porto Azzurro
8 a Prato
3 nell’istituto femminile di custodia attenuata ad Empoli.
Settore industriale:
115 occupati a Porto Azzurro (sartoria, tessitoria, calzoleria, tipografia e legatoria,
falegnameria, officina meccanica)
3 occupati a Prato (legatoria e falegnameria)
16 occupati a Volerra (sartoria)
34 occupati a Massa (lanificio, sartoria, falegnameria, rilegatoria)
PERMESSI PREMIO E MISURE ALTERNATIVE (anno 2000)
1397 permessi, 26 evasioni (1,86%)
227 detenuti ammessi al regime di semilibertà, 7 evasi (2,64 %).
52 detenuti ammessi al lavoro esterno, 2 evasi (3,85%)
A Solliccianino collaborazione con il Dipartimento di Psicologia
Diagnosi, monitoraggio dei trattamenti, valutazione dei risultati: il Dipartimento di Psicologia dell'Ateneo fiorentino collaborerà con la Casa Circondariale “M.
Gozzini”, negli interventi attuati sui giovani tossicodipendenti qui detenuti.
Da oltre dieci anni, la struttura penitenziaria, cosiddetta Solliccianino, sta attuando interventi specifici e multidisciplinari sia sul piano terapeutico, legato all’assunzione di sostanze, quanto su quello riabilitativo, legato all’aspetto della devianza, anche in collaborazione con Enti Locali, volontariato, associazioni, S.E.R.T.T., comunità terapeutiche, ecc.. Con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia potrà essere realizzato uno studio scientifico volto all’affinamento della diagnosi psicopatologica, al monitoraggio del trattamento effettuato all’interno nonché al riscontro dei risultati dello stesso sui soggetti che hanno lasciato la struttura a fine pena o in misura alternativa, specie per quanto riguarda eventuali ricadute nella tossicodipendenza o recidive di nuovi reati.
L'accordo è stato ufficializzato ieri presso l'Ateneo: Maria Grazia Grazioso, direttore della casa circondariale "M.Gozzini" e Riccardo Luccio direttore del Dipartimento di Psicologia hanno siglato il protocollo d'intesa, presenti il sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone, Francesco Gianfrotta in rappresentanza del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Ettore Ziccone, il prorettore Luciano Mecacci.
L'iniziativa - di cui sarà responsabile scientifico Saulo Sirigatti, ordinario di Psicologia clinica - prevede, fra l'altro, per migliorare l'impiego delle risorse nel trattamento intra ed extramurario di soggetti detenuti tossicodipendenti e alcol dipendenti, la somministrazione di test psicodiagnostici e di orientamento lavorativo oltre a colloqui individuali di inquadramento ed indirizzo.
Nella raccolta dei dati e nell’attività in questione, è prevista, oltre all’attività dei due enti firmatari, anche la collaborazione dei Servizi Territoriali S.E.R.T.T., della ASL oltre che del CSSA di Firenze.