24 aprile 2001 - L’Amministrazione Provinciale di Firenze ha predisposto il proprio Piano locale di sviluppo rurale, che è stato approvato dal Consiglio provinciale con i voti favorevoli di Ds, Ppi, Democratici, Verdi, Comunisti e Gruppo Misto, l’astensione di Rifondazione e i voti contrari di An e Fi.
Il programma, a partire dall’analisi della situazione territoriale e delle problematiche specifiche delle zone rurali, definisce, nell’ambito delle misure stabilite dalla Regione, le strategie di azione finalizzate allo sviluppo rurale.
Il Piano locale sarà successivamente approvato dalla Regione e costituirà l’unico riferimento, nella propria area di competenza, per la presentazione delle domande di contributi e per la loro selezione per il periodo 2001-2006.
Il dettaglio analitico della disponibilità finanziarie per il periodo 2001-2006 prevede, su una quota complessiva pari a oltre 60 miliardi di lire, circa 16 miliardi per misure di investimento per le aziende agricole, aiuti ai giovani agricoltori, formazione; 33 miliardi per misure agroambientali e di forestazione; 11 miliardi per misure di promozione e sviluppo delle zone rurali.
Gli interventi previsti sosterranno il mantenimento ed il miglioramento della qualità dei prodotti agricoli primi o trasformati; il mantenimento ed al miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica; il miglioramento della competitività aziendale e del reddito agricolo; il miglioramento delle opportunità di carattere sociale.
Le opzioni strategiche che hanno guidato l’attuazione del Piano Locale di Sviluppo Rurale della Provincia di Firenze partono dalla constatazione che per questo territorio bisogna continuare a sostenere un’agricoltura di qualità che risulti coerente con un modello di sviluppo sostenibile.
Sostenibilità da intendersi non solo sul piano economico, presupposto comunque indispensabile per mantenere l’iniziativa privata locale, ma anche sul piano sociale ed ambientale.
L’affermazione di un’agricoltura di qualità, soprattutto se legata alla valorizzazione dei prodotti in funzione della loro tipicità (sia di prodotto sia di processo), contribuisce, a giudizio dell’amministrazione provinciale, alla permanenza delle produzioni locali.
L’analisi e lo studio che ha dato origine agli indirizzi programmatori provinciali si è inoltre basato sulla polifunzionalità che assume l’agricoltura fiorentina – che oltre a quella produttiva assolve sempre più a funzioni di tipo ambientale e turistico - ed indica sia i punti di forza sui quali puntare per il rilancio locale del settore, sia gli aspetti da tenere maggiormente in considerazione al fine di evitare che gli interventi pubblici interpretino in modo non adeguato le naturali vocazioni agricole locali.