Potenziare le attivita' specialistiche e diagnostiche di base per ridurre disagi e tempi di attesa, soprattutto per quel che riguarda la diagnosi e la terapia in campo oncologico e cardiocircolatorio; rendere i servizi piu'accessibili da parte dei cittadini anche attraverso il decentramento dei centri unici di prenotazione che potranno essere gestititi, a livello periferico, dalle associazioni di volontariato. E ancora: prestazioni per la riabilitazione di invalidi e disabili gravi, servizi di trasporto gratuito, assistenza infermieristica a domicilio per gli utenti piu' svantaggiati.
Questi, insieme all'obiettivo di rinnovare il sistema dell'emergenza sanitaria su base regionale, alcune delle iniziative in cui si concretizzeranno i due protocolli d'intesa firmati oggi per la Regione dall'assessore regionale al diritto alla salute e dai rappresentanti delle associazioni del volontariato aderenti a Anpas- pubbliche assistenze toscane, Confederazione regionale delle Misercordie, Croce rossa italiana. Le due intese, prendendo atto del ruolo insostituibile svolto dal patrimonio culturale e professionale accumulato dalle associazioni del volontariato, ribadiscono la collaborazione esistente da anni fra Regione e associazioni e sottolineano la volonta' comune di una maggiore integrazione fra attivita' delle associazioni e linee di sviluppo dei servizi programmate dalle Aziende sanitarie.
Le associazioni del volontariato presteranno la loro opera nel'ambito dei piani di sviluppo delle attivita' specialistiche e diagnostiche, la cui definizione e' compito dell'azienda Usl, secondo modalita' contrattate di volta in volta con le aziende. In particolare, da parte delle associazioni, c'e' un impegno a tutelare con le proprie attivita', le fasce piu' deboli dell'utenza. Fra queste, oltre a quelle gia' citate, anche iniziative per il trasporto gratuito, interventi sanitari a favore di cittadini extracomunitari o nomadi, disponibilita' di spazi da destinare all'attivita' libero-professionale nelle strutture pubbliche, impegno a collaborare con le Asl per attivita' di prevenzione e educazione sanitaria.
Un protocollo d'intesa riguarda, nello specifico, lo sviluppo del sistema di trasporto
per l'emergenza sanitaria. In questo settore, che vede una collaborazione ormai
consolidata fra volontariato e Regione, sfociata nel'esperienza del 118, si e'
convenuto, anche sulla base di precedenti intese, di verificare la possibilita' di
estendere a livello regionale gli elementi di novita' che si stanno gradualmente
sperimentando nell'area fiorentina.
Intanto la Giunta Regionale, su proposta dell'assessore al diritto alla
salute, ha confermato l'iniziativa internazionale di cooperazione in campo sanitario.
Nel corso del 2000 sono stati 317 i minori extracomunitari assistiti da strutture sanitarie della Regione. Ottantasette di questi sono stati seguiti presso l'Azienda ospedaliera pisana, 77 presso il Creas di Pisa, 68 presso il Meyer, 6 a Careggi e 79 complessivamente nelle dodici Aziende sanitarie locali. Gran parte (quasi 150) erano albanesi. Le altre nazioni di provenienza sono state il Kosovo, la Bielorussia, la Serbia, la Croazia, la Bosnia, l'Algeria, la Romania il Marocco, il Venezuela, ma anche il Kenia, lo Yemen, la Libia, la Somalia, la Tunisia, la Russia, l'Ecuador, il Saharawi, la Palestina, la Cina, il Cile e l'India.