“In questi giorni è stata avanzata la richiesta di dedicare il ‘question time’ alla Polizia Municipale. Lo faccio volentieri: e voglio farlo rispondendo ad ognuna delle domande che mi sono state rivolte dai consiglieri di opposizione, anche attraverso la stampa”. Così il vicesindaco Graziano Cioni ha aperto oggi in consiglio comunale la discussione sull’attività dei vigili urbani fiorentini. Il vicesindaco ha iniziato il suo intervento parlando dei controlli di tipo amministrativo, che secondo l’opposizione sarebbero “enormemente aumentati a scapito di un più opportuno controllo del territorio”.
“L’attività della Polizia municipale – ha detto Cioni – a partire dallo scorso anno si è specializzata attraverso campagne specifiche, organizzate dai vari nuclei operativi: in tutto 95 addetti altamente specializzati. Quindi non più controlli effettuati dai singoli agenti, ma operazioni organizzate e mirate che meglio possono raggiungere un obiettivo preciso: quello di tutelare i cittadini e garantire il rispetto delle regole”. Da qui le verifiche sul rispetto delle norme di sicurezza negli alberghi (in collaborazione con i Vigili del fuoco), del “peso netto” nella vendita di generi alimentari (con 29 denunce per frode), dell’obbligo di esporre i prezzi nelle vetrine (con 37 esercizi su 100 non in regola), e più in generale delle norme igienico-sanitarie.
I dati parlano chiaro, ha precisato Cioni. Nel ’99 i controlli della polizia amministrativa sono stati 4758, contro i 4576 del 2000 (182 in meno), mentre quelli della polizia annonaria nel ’99 sono stati 3279, contro i 3056 del 2000 (223 in meno). “I controlli quindi complessivamente sono diminuiti, non aumentati. A crescere sono state invece le infrazioni rilevate, ed evidentemente anche la competenza degli accertatori”. In particolare, per quanto riguarda l’unità operativa “controllo del territorio” (impiegata sulle verifiche connesse all’immigrazione), le verifiche agli insediamenti di cittadini stranieri sono state 493 nel ’99 e 587 nel 2000; quelle a cittadini stranieri sono state 214 nel ’99 e 493 nel 2000; le notizie di reato sono state 64 nel ’99 e 106 nel 2000.
L’unità operativa di Polizia ambientale (impiegata nel settore dell’inquinamento acustico) ha svolto 36 rilevazioni nel ’99 e 108 nel 2000. Nei controlli più generali a tutela dell’ambiente, nel ’99 ha rilevato 200 violazioni amministrative con 63 notizie di reato, mentre nel 2000 ha rilevato 231 violazioni amministrative con 77 notizie di reato. Cioni ha inoltre precisato i dati relativi al commercio abusivo: nel ’99 sono stati fatti 886 sequestri amministrativi (77.097 pezzi) e 79 sequestri penali per merce contraffatta (1339 pezzi); nel 2000 i sequestri amministrativi sono stati 1064 (98.322 pezzi) e i sequestri penali 175 (6306 pezzi).
Riguardo alla merce con marchio contraffatto, le notizie di reato sono state 170, raccolte in attesa di essere assegnate ad un unico magistrato per le ulteriori indagini. Per quanto riguarda la presenza degli agenti sul territorio nelle ore notturne, sui 5612 incidenti complessivi nel corso del 2000, quelli rilevati nel turno dalle 20 alle 7 sono stati 1258: a fronte di questa cifra, le chiamate a cui non è stato possibile rispondere per mancanza di pattuglie disponibili (e quindi indirizzate verso altre forze di polizia) sono state 116.
“Va anche tenuto presente – ha precisato Cioni – che nella maggior parte si tratta di sinistri che hanno come conseguenza danni soltanto ai veicoli”. Cioni ha poi fornito altri dati. L’attuale organigramma della polizia municipale è di 725 unità (due funzionari, 89 ispettori e 634 agenti), più circa 60 dei cosiddetti “vigilini”. “Circa il 20 per cento del personale è impiegato in attività burocratiche e organizzative – ha detto il vicesindaco – mentre una media di 136 unità (116 donne e 20 uomini, pari al 18 per cento del totale) sono assenti o parzialmente esonerati dal servizio soprattutto per ragioni di maternità.
A questi va aggiunto un 4/5 per cento di assenze per permessi, corsi etc. In base a questi dati, sulle strade di Firenze nei due turni quotidiani ci sono ogni giorno 285 agenti”. Per quanto riguarda la formazione professionale, nel 2000 sono state effettuate 15.952 ore di corsi altamente specializzati, che corrispondono a 2658 giornate lavorative.
Infine le dotazioni tecniche: la polizia municipale può contare su circa 70 autovetture, 125 ciclomotori e due autocarri; i personal computer in dotazione sono attualmente 232, mentre altri 125 sono previsti per integrare e sostituire le macchine ormai obsolete.
Al Comune non interessa l’educazione stradale dei cittadini, come non interessa valorizzare il corpo di polizia municipale.
E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del CCD Federico Tondi durante il “question time” sui vigili urbani svoltosi oggi pomeriggio in Consiglio comunale. «A fronte dei 44 miliardi di lire previsti nel bilancio del 2001 come ricavato delle multe - ha spiegato Tondi - solo 155 milioni sono stati stanziati per l’educazione stradale, ovvero lo 0,35%. Tutto ciò conferma il ruolo di “esattore” cui sono loro malgrado costretti i vigili urbani invece di svolgere quella funzione sociale di educazione e sensibilizzazione in merito alle regole del codice della strada».
Tondi ha anche sottolineato il «clamoroso fallimento della repressione dell’abusivismo avviata in pompa magna nell’agosto dello scorso anno e finita con via Calzaioli che la domenica pomeriggio pullula di venditori abusivi senegalesi». Il capogruppo del CCD è intervenuto anche sulla ripartizione sul territorio degli agenti della polizia municipale rilevando che «209 vigili si occupano del centro storico mentre per il quartiere 5, che ha 110 mila residenti ed è di fatto la terza città della Toscana, sono destinati solo 55 agenti».
«Quando il centrodestra sarà chiamato a guidare Firenze - ha concluso Tondi - faremo del corpo di polizia municipale il fiore all’occhiello della nostra città stanziando risorse sempre promesse e mai concesse e valorizzando tutte le professionalità di cui il corpo è dotato».
«Sfideremo il vicesindaco Graziano Cioni ad un dibattito pubblico sul modello di vigile di quartiere da applicare a Firenze». E’ quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri «dopo la bocciatura, proprio da parte di Cioni, di questa figura».
«Il vero modello lanciato nel nostro paese da Forza Italia, sull’esperienza fatta dalla “police de proximé” francese e dai “bobbies” inglesi - ha spiegato Pieri a Firenze - non ha il consenso del centrosinistra. Quale sarà allora per Cioni l’organizzazione e la gestione, anche a Firenze, se si attuerà, del vigile di quartiere?» «Attraverso pubblicazioni e dibattiti - ha aggiunto Pieri - abbiamo concretamente tracciato il profilo di questa figura che resta centrale per una vera politica di prevenzione e di abbandono del senso di insicurezza dei cittadini.
Siamo pronti ad affrontare, dopo le elezioni del 13 maggio ed insieme al collega Gabriele Toccafondi, il vicesindaco Cioni in un dibattito serrato sulle differenze di impostazione, sia sul vigile di quartiere che per sviluppare le differenze fra i modelli di Firenze e Milano nel gestire il tema della sicurezza. Finalmente ci potremo chiarire una volta per tutte».
«Il Comune non ha ancora dichiarato come intenderà utilizzare la metà dei 44 miliardi di lire ricavati dalle multe e che, per legge, devono essere destinati al miglioramento della condizione delle strade ed a interventi a favore di anziani, disabili e bambini».
E’ quanto ha detto la consigliera di Alleanza Nazionale che su questa questione presenterà un’interrogazione al Sindaco.
«Voglio una relazione corretta - ha detto la Checcucci - visto che quella allegata la bilancio è sbagliata, nella quale poter vedere quali interventi l’amministrazione ha previsto per adeguarsi alle norme del codice della strada».
«Finalmente saranno controllati i 7000 permessi rilasciati agli invalidi per transitare e parcheggiare nella ztl e chi fa il furbo sarà punito».
E’ quanto ha dichiarato il capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi dopo la risposta del vicesindaco Cioni ad una sua interrogazione. «Gli abusi denunciati - ha ricordato Basosi - riguardavano essenzialmente non la legittimità dei permessi, ma il loro utilizzo improprio da parte di persone diverse dall’intestatario». «L’estrema delicatezza dell’argomento - ha comunque precisato il capogruppo dei Democratici - impone che la giusta pratica del controllo non debba in alcun modo portare a politiche vessatorie nei confronti di soggetti in condizioni di forte disagio oggettivo».