Sabato 3 marzo 2001 alle ore 11,00 verrà inaugurato il nuovo museo archeologico allestito nei locali appositamente recuperati lungo il Chiasso di Sant’Ansano, all’interno del Santa Maria della Scala. Da oltre tre anni il Comune di Siena, in collaborazione con i Dipartimenti di Storia e di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena e con la Soprintendenza Archeologica della Toscana stanno infatti procedendo al pieno recupero di alcune delle aree più suggestive del millenario edificio: una sequenza di vani e cunicoli scavati nel tufo sotto la Piazza del Duomo.
Questi spazi, adibiti un tempo a depositi, magazzini e vani tecnici, ospiteranno le collezioni archeologiche e i materiali provenienti dal territorio senese , circa 2500 metri quadrati che potranno essere percorsi in una sequenza continua di grande suggestione lungo i quali troveranno posto sia le opere ordinate secondo criteri topografici, sia quelle provenienti dalle collezioni entrate progressivamente a far parte del museo senese. Queste ultime infatti furono per la prima volta ordinate dal grande studioso senese Ranuccio Bianchi Bandinelli nel 1933, come Antiquarium comunale.
Si trattava di donazioni di eruditi e nobili senesi che, già dalla metà del Settecento, confluirono nella Biblioteca degli Intronati, in cui fu costituito un primo nucleo di antichità arricchito nel corso dell’Ottocento da ulteriori lasciti e da materiali rinvenuti in città nel corso di scavi. A ciò si aggiunsero ulteriori donazioni come, ad esempio, quella del marchese Piero Bargagli Petrucci, costituite per la maggior parte da ritrovamenti e da materiali di scavi condotti nella proprietà di famiglia.
Il Santa Maria della Scala, con i nuovi spazi sotterranei dedicati all’archeologia, allestiti anche con il contributo della Banca Monte dei Paschi, offre oggi complessivamente ai visitatori circa diecimila metri quadrati di percorso museale ed espositivo il cui perno è costituito dal celebre ciclo del Pellegrinaio con gli affreschi quattrocenteschi di Lorenzo Vecchietta e Domenico di Bartolo. In occasione dell’apertura del nuovo segmento museale verrà inaugurata anche la mostra Messaggi dall’Antichità, nella quale saranno esposte opere di grande pregio provenienti da alcuni dei principali musei italiani, come il Museo Antonio Salinas di Palermo, la Soprintendenza Archeologica di Pompei e il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto.
Esse resteranno esposte fino al 16 aprile e costituiranno il primo di una serie di eventi espositivi dedicato all’archeologia che il Santa Maria della Scala intende promuovere, al fine di favorire una sempre più diffusa e diretta conoscenza di questo importante settore della nostra cultura. Messaggi dall’antichità Grosseto, Palermo, Pompei 3 marzo–16 aprile In occasione dell’apertura del nuovo Museo Archeologico, sabato 3 marzo, alle ore 11,00, al Santa Maria della Scala verrà inaugurata anche una interessante rassegna di archeologia: Messaggi dall’antichità.
Un titolo parlante che accoglie in sé messaggi molteplici affidati alle opere esposte. Innanzitutto il richiamo verso lo sconfinato patrimonio archeologico che questi pezzi, seppur disparati per contesti di provenienza, cronologia, luoghi di produzione e aspetti tipologici e stilistici, vogliono nel loro insieme ricordare, perché l’antichità è un mondo complesso, ricco e articolato che molto ha ancora da dire ai lontani eredi del terzo millennio. Una mostra di questo tipo allora vuole richiamare l’attenzione del grande pubblico su alcuni degli aspetti del mondo antico ed essere di stimolo a ulteriori “incontri” con gli svariati aspetti dell’archeologia e della storia antica.
Storia antica che, fin dall’VIII secolo ha visto nascere e crescere i contatti tra mondo egeo e mondo tirrenico, tra l’esperienza greca e quella italica ed etrusca, per uno scambio proficuo e duraturo di oggetti ma soprattutto di idee e cultura, che come un filo ininterrotto pervade i secoli e giunge al mondo romano. Nello stesso modo la significativa interazione tra musei, enti, istituzioni permette oggi quello scambio di materiali che garantisce e stimola la conoscenza: grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Museo archeologico e d’arte della Maremma di Grosseto, del Museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo e della Soprintendenza archeologica di Pompei, si è infatti realizzata questa prima esperienza espositiva.
Un avvenimento Messaggi dell’antichità, vuole essere la prima di una serie di iniziative espositive che hanno per oggetto l’archeologia e l’antichità. La mostra è realizzata in collaborazione con la Banca Monte dei Paschi.