Muratori, intonacatori, scalpellini, piastrellisti, stuccatori: mestieri
antichi per i quali la disoccupazione non esiste e che, al contrario,
rappresenterebbero un discreto serbatoio in termini occupazionali anche per quanto
riguarda i giovani immigrati extracomunitari o i soggetti appartenenti all’area del
disagio sociale. Lo ha riferito Angelo Grazzini, presidente della Scuola
professionale edile di Firenze, al vicepresidente della Regione Toscana Angelo
Passaleva che si è incontrato con il cda della scuola visitando le Scuderie dell’antica
Villa Medicea di Pratolino il cui restauro è affidato proprio agli allievi di questa
scuola professionale.
Passaleva ha convenuto sull’importanza di sostenere i cosiddetti mestieri
tradizionali “attivando percorsi adeguati di formazione professionale nonché i canali
di informazione necessari per far conoscere agli immigrati questo tipo di
possibilità”.
Il comparto edile – ha aggiunto Passaleva – è certamente “un settore determinante per la difesa, la manutenzione e il recupero del patrimonio architettonico e ambientale: la Regione Toscana ha presente non solo le difficoltà derivanti dalla mancanza di ricambio qualificato per gli antichi mestieri legati all’edilizia, ma anche le potenzialità che dal settore emergono per affrontare in termini non assistenziali i problemi dell’immigrazione interna ed extracomunitaria nonché i bisogni del mondo del disagio sociale partendo dagli ex carcerati.
Credo
che nel tavolo di concertazione sull’immigrazione – ha concluso Passaleva – possa
aprirsi un confronto interessante che dia spazio anche al protagonismo delle scuole
professionali edili provinciali, nei cui Consigli di Amministrazione siedono i
rappresentanti dell’imprenditoria e del sindacato”.
Nell’incontro a Villa Demidoff, sede della Scuola Edile di Firenze, Passaleva è stato
anche informato sugli aspetti più innovativi che, in collaborazione con l’Università,
caratterizzano il comparto dell’edilizia: nuovi materiali (fibre di carbonio, titanio,
resine …), nuove tecnologie di restauro, sperimentazioni basate sul recupero delle
tecniche tradizionali.