Il documento indica due aree geografiche prioritarie su cui intervenire: l'area meridionale e l'Europa centrale-orientale e meridionale (Balcani), con l'obiettivo di far crescere i progetti avviati nel 2000. La terza maggiore area di interesse e' considerata l'America Latina, dove sono presenti forti comunita' di italiani. In particolare nel periodo 2001-2005 saranno sviluppati alcuni progetti di iniziativa regionale: sette progetti di cooperazione internazionale attinenti le aree di interesse per la Regione e tre progetti di carattere orizzontale e di supporto alle attivita' della Regione e degli altri soggetti.
Le risorse da destinare al piano vengono stabilite annualmente in sede di bilancio.
In termini percentuali, tuttavia, il 40% delle risorse sara' destinato a progetti di interesse regionale, il 50% sara' destinato a contributi per soggetti terzi i cui progetti di intervento verranno selezionati in base a un bando pubblico, il 10% a un fondo di emergenza che la Giunta potra' utilizzare nelle aree dove dovessero verificarsi emergenze nel corso dell' anno, preferibilmente in connessione con attivita' del Governo Italiano o dell'Unione Europea.
Presentando in aula il provvedimento, il presidente della 3/a Commissione (attivita'
produttive) Varis Rossi (Ds) ha sottolineato la sua importanza.
"In questo modo si pongono le condizioni perche' si sviluppi una presenza dell'Italia nelle aree di difficolta' non solo dal punto di vista istituzionale, ma anche del volontariato". Rossi ha anche proposto che gli interventi di cooperazione toscana si indirizzino e si caratterizzini principalmente nello soluzione dei proplemi di approvvigionamento idrico dei paesi poveri.
Critico l'intervento di Roberto Caverni (Fi), secondo il quale si tratta di un piano ambizioso, pieno di buone intenzioni ma difficilmente verificabile.
Caverni ha sottolineato che fin qui sono stati finanziati progetti solo per poco piu' di 800 milioni di lire. "Visto l'esiguita' degli stanziamenti si rischia di finanziare solo i costi delle missioni" ha concluso, annunciando il voto di astensione di Forza Italia.
Astenuti anche i consiglieri di Rifondazione Comunista, perche', ha spiegato Mario Ricci, "la solidarieta' e la volonta' di cooperazione spesso non corrispondono alla pratica quotidiana dei progetti messi in atto, per i quali abbiamo chiesto un' attenta verifica".
Ha votato contro il consigliere Marco Carraresi (Ccd), secondo il quale si tratta di "un progetto pieno di ambizioni, in cui non si vedono i risultati.
Inoltre il mondo della cooperazione e'
estremamente variegato, ma se in questo piano andiamo a guardare le etichette sembra che le iniziative di cooperazione facciano capo solo a una determinata area".
Il presidente della Toscana, Claudio Martini, ha replicato ribadendo l'importanza del provvedimento. "Pur apprezzando le sollecitazioni critiche che sono venute da una parte dell'aula
- ha detto - esse mi sembrano francamente esagerate. Il piano e' il risultato di un lavoro svolto tramite un dialogo serrato con le istituzioni locali e con il volontariato.
Sfido chiunque a trovare qualcosa che sia stato fatto di meglio nel Paese, in questo campo. Per la prima volta abbiamo un quadro organico dei prodotti presenti nei vari territori, e questo e' un punto di partenza assai significativo. Accolgo l'invito a fare meglio, ma sottolineo l'importanza di esperimenti intrapresi dalla Toscana nei Balcani e nei rapporti Palestina-Israele, che hanno aperto nuove frontiere".