È morto improvvisamente nella notte fra domenica e lunedì, per i postumi di una bronchite, lo scrittore Giorgio Saviane. È deceduto all' ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova dove era stato ricoverato alcuni giorni fa. Aveva 84 anni.
Di seguito il testo del telegramma inviato dal sindaco Leonardo Domenici alla vedova:
"L’improvvisa scomparsa di Giorgio Saviane lascia un vuoto nella cultura fiorentina e italiana.
Combattente per la libertà prima, avvocato e poi scrittore proficuo, da oltre 40 anni cittadino di Firenze, Saviane amava la sua città di adozione e, come tutti i fiorentini, sapeva riconoscerne pregi e difetti.
In molte occasioni si è impegnato direttamente perché Firenze tornasse ad essere il centro della cultura italiana. La sua decisone di donare al Gabinetto Vieusseux, dopo la morte, tutti i suoi manoscritti e gli appunti da lui utilizzati per i suoi romanzi, è la dimostrazione dell’attaccamento alla città.
So che ha lavorato fino a pochi giorni fa alla stesura del suo ultimo romanzo, una specie di autobiografia della sua giovinezza. Credo che questo potrà essere considerato un po’ il suo ‘testamento spirituale’, e l’uscita postuma di questo volume potrà essere l’occasione per ricordare tutta la sua lunga attività.
Alla famiglia desidero partecipare il cordoglio mio personale e quello di tutta la città di Firenze".
"La morte di Giorgio Saviane lascia un vuoto enorme
nella cultura fiorentina e nel mondo delle lettere del nostro paese. Sono
certo che il cordoglio che esprimo personalmente alla famiglia dello
scrittore interpreti il sentimento di tutta la cultura toscana".
Sono le parole del messaggio che il presidente della Regione Toscana,
Claudio Martini, ha inviato alla signora Alessandra Del Campana, moglie
di Giorgio Saviane.
Martini ricorda che Saviane, benche' non fiorentino di nascita, ha sempre
amato profondamente la sua citta' adottiva contribuendo a valorizzarne
l'immagine nel mondo non solo tramite le sue opere, ma anche attraverso
l'impegno lungamente profuso per restituire alla citta' l'antico ruolo di
centro della cultura italiana.
"La stessa decisione di donare il proprio archivio contenente tutti i manoscritti e i materiali utilizzati per i romanzi al Gabinetto Viesseux e' la testimonianza di questo legame profondo. Un impegno - conclude Martini - che non puo' essere disgiunto da quello profuso da Saviane in campo politico fin dai tempi della Resistenza".