«Non si può non apprezzare il risultato ottenuto con il ripristino della sorveglianza agli accessi della ztl. Come risulta dalle prime analisi dei dati diffuse nei giorni scorsi dall’assessore alla mobilità, si è di fronte ad una significativa flessione del traffico nel centro storico. Ora è il momento di attivare le porte telematiche». E’ quanto ha dichiarato il consigliere dei Ds Antongiulio Barbaro. Secondo Barbaro «questo risultato impone alcune riflessioni e sollecita alcune iniziative.
Anzitutto che se fatte rispettare, le regole funzionano. Caso mai appare necessario estendere l’attività di controllo ad altri comportamenti degli automobilisti assai negativi, anzitutto la diffusa, abusiva e pericolosa sosta in doppia fila, specie nelle strade con una forte presenza di esercizi commerciali. Questo comportamento va controllato e represso: la sosta in doppia fila provoca ingorghi, aumenta il rischio di incidenti, determina un aumento locale dell’inquinamento atmosferico». «D’altra parte aumentare questo tipo di controlli richiede personale.
E ciò suggerisce la seconda riflessione – ha aggiunto Barbaro - sono ormai installate tutte le 15 porte telematiche per il controllo degli accessi alla ztl, realizzate con risorse della società Autostrade nell'ambito del più complessivo finanziamento che la giunta Primicerio strappò all’interno dell’accordo per la terza corsia autostradale. L'importo stanziato e utilizzato è stato di oltre due miliardi di lire. Nonostante sia stato emanato nella primavera scorsa da parte del Governo il regolamento per l’uso di questo strumento, manca ancora l'omologazione che deve essere rilasciata dal ministero dei trasporti.
Il Comune che ha già fatto richiesta di messa in esercizio contestuale alla omologazione, ma la risposta tarda ad arrivare». «Credo che a questo punto – ha concluso il consigliere dei Ds - sia necessaria una forte pressione sul Ministero da parte del Sindaco Domenici: non è più possibile attendere. Attivando le porte telematiche si potrebbero impiegare i cosiddetti vigilini in altre necessarie operazioni di controllo, magari privilegiando le aree periferiche della città».