L’altra faccia del Palio e delle Contrade, che anima una città dove non si sono concluse lotte e dispute, per rivendicare la sovranità contradaiola su una porzione di territorio, seppure minima. Le vertenze, a cui il Bando di Violante dovrebbe aver posto fine e la loro evoluzione dal Settecento a oggi, dopo essere state illustrate, si trasformano nel pretesto per accennare al futuro di Siena e per rinfocolarne il dibattito. Un’analisi ricostruita nel libro appena pubblicato dall’editore Pacini di Pisa e intitolato "Siena, lo spazio delle Contrade", inserito nella collana di Ecostoria, diretta da Piero Pierotti, docente di storia dell’urbanistica e dell’architettura alla facoltà di lettere moderne, a Pisa.
Autore Francesco Ceccarelli, giovane senese che collabora con il Tirreno di Livorno e La Voce del Campo, il cui libro si ispira alla tesi presentata dallo stesso Ceccarelli. Accanto alla parte storica, dedicata alla genesi della città e alla nascita delle Contrade, delle Compagnie e dei festeggiamenti che precedettero la forma attuale del Palio, una sezione si concentra sul Bando. Ma la parte più insolita, "costruita" in gran parte sulla base di documenti inediti, è riservata alle vertenze territoriali irrisolte, dentro e fuori le mura.
Il Bando è ancora valido, però sono o sono stati almeno cinque i punti contesi in centro per l’appartenenza a due rioni, senza contare le discussioni aperte sulla periferia, dove, in forma ufficiale, il territorio è neutrale. I nuovi quartieri devono essere suddivisi fra le diciassette contrade? Il Bando deve essere modificato perché non risponde per intero alle esigenze di una città che è cambiata? Come conciliare la vita rionale con il fatto che molti contradaioli non abitano più nel centro storico? Questioni aperte a cui Ceccarelli non fornisce risposte, ma elementi per la riflessione.
Il volume sarà presentato il 7 dicembre alle 18,30 nella Sala delle Lupe, alla presenza del sindaco di Siena, Pierluigi Piccini e del rettore del Magistrato delle contrade, Carlo Rossi.