Il 4 dicembre 2000 il personale degli asili nido (educatori, cuochi, operatori) sarà in sciopero per affermare la necessità di affrontare i problemi ed il disagio professionale che attraversa questo delicato e fondamentale servizio.
Cosa chiedono i lavoratori degli asili nido?
"Di poter discutere -afferma un comunicato delle Rappresentanze Sindacali di Base- senza pregiudiziali e senza mettere in discussione nessuno degli accordi aziendali fin qui firmati, delle problematiche professionali che rendono difficoltosa, iniqua e demotivante la loro attività lavorativa.
In particolare chiediamo, a partire dal 2001:
La valorizzazione professionale, anche attraverso prova selettiva, degli esecutori ai servizi educativi. Questo personale inquadrato nella ex IV qualifica funzionale, per mansionario, prestazioni richieste e costante impegno formativo e di aggiornamento che svolge insieme agli educatori è di fatto incongruamente inquadrato. Il percorso che chiediamo, praticamente senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione, è funzionale al servizio e costituisce per lavoratori ai quali ogni piccola prospettiva di carriera è precluso il riconoscimento minimo per il ruolo svolto.
Il superamento strutturato e con percorso certo e predeterminato della differenza giuridica e retributiva degli educatori, attualmente inquadrati in due categorie diverse.
Questo personale svolge di fatto mansioni identiche con identiche responsabilità all’interno del nido ma, esiste tra i due inquadramenti, una differenza retributiva di oltre 400.000 lire. Occorre quindi risolvere una volta per tutti la necessità di consentire il passaggio dalla categoria C alla categoria D per tutti gli educatori.
Risolvere e chiarire compiti e funzioni dei cuochi degli asili nido, anche in relazione alle recenti novità normative, soprattutto per quanto concerne gli aspetti di natura amministrativa e la sfera di responsabilità di chi in ultima analisi è poi preposto alla dieta dei bambini.
Incentivare in modo adeguato per esecutori e cuochi le caratteristiche disagiate del loro ruolo professionale.
Le argomentazioni della controparte pubblica per rifiutare il confronto sindacale su questi temi ed evitare quindi, come abbiamo chiesto fin dal 19 settembre scorso, un inutile e dannosa conflittualità sono speciose e inconsistenti.
Il sindacato di base ed i lavoratori non hanno chiesto tavoli separati di trattativa ne percorsi incentivanti diversi dalla soluzioni complessive che sono affrontate nella contrattazione decentrata ancora aperta, non hanno emesso diktat, ne intendevano arrivare alla prova di forza (per oltre due mesi abbiamo fatto appelli alla ragionevolezza ed al dialogo);
RdB intende affermare la pari dignità professionale di ogni lavoratore del Comune di Firenze, crediamo che un educatore non sia meno importante di un vigile urbano, o che un cuoco o un operatore equivalgano un autista o un addetto amministrativo.
Non possiamo accettare la logica che certi servizi servano solo per farsi belli agli occhi della città o per sfruttare il senso del dovere di chi vi opera.
Come ennesima prova di buona volontà dal 4 dicembre prossimo RdB considererà conclusa l’iniziativa di carattere dimostrativo circa l’applicazione letterale del mansionario degli esecutori ai servizi educativi.
Crediamo che questo periodo abbia evidenziato come esiste uno spazio professionale che non PUO’ ESSERE coperto se non attraverso il riconoscimento professionale di questa categoria".