Sono stati chiesti da Giovanni Fittante ("Per l'Ulivo in Toscana") dopo aver preso atto «a malincuore che la verifica sul servizio taxi a Firenze ha confermato tutte le perplessità espresse nella mozione di un anno fa, ovvero scarsa disponibilità dei taxi nelle ore di punta, eccessivo costo delle tariffe, scarsa trasparenza delle stesse e tempi di risposta troppo lunghi». «In pratica - ha aggiunto Fittante - si sono spesi altri soldi per poi avere le stesse informazioni che erano già in possesso dell'amministrazione comunale e comunque risapute in quanto bastava tenere conto di tutte le lettere che arrivano quotidianamente ai giornali e che segnalano le insufficienze e le disfunzioni del servizio taxi».
«A questo punto - ha spiegato Fittante - è necessario porre rimedio a questa situazione di insufficienza dei taxi prendendo delle decisioni serie, qualificate e coraggiose che forse sono mancate in passato. La riorganizzazione del servizio taxi deve passare anzitutto da un aumento immediato di almeno il 10% delle attuali licenze in tempi brevi, naturalmente con mezzi ad impatto ambientale limitato come ad esempio veicoli alimentati a gas e la regolamentazione immediata di servizi aggiuntivi a tasso di inquinamento quasi nullo come il servizio di mototaxi elettrici e il servizio Tassò (taxi a pedali).
«Queste proposte - ha concluso - saranno contenute in una mozione che presenterò in questi giorni insieme ad altri capigruppo della maggioranza.
Un “certificato di qualità” per i taxi fiorentini. A chiederlo, proponendo di estendere Firenze una sperimentazione già in atto a Roma, sono i due consiglieri di Forza Italia Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri.
L’idea di un marchio doc, hanno spiegato nasce «per soddisfare le esigenze degli utenti e rendere più efficiente il servizio, anche se la qualità di quest’ultimo, a Firenze, è già stata messa in evidenza dallo studio Metis».
Pieri e la Giocoli propongono «la certificazione internazionale di qualità “ISO 9002” e che i taxi rispettino parametri ben precisi come la pulizia e l’avanguardia tecnologica, il tutto senza variazioni sulla tariffa ordinaria». In altre parole, hanno spiegato i due consiglieri azzurri «i taxi dovranno tenere a bordo telefono cellulare, quotidiani e riviste e dare la possibilità di pagamento con bancomat e carta di credito, così come succede nel resto del mondo». «A vigilare sul rispetto delle norme - hanno concluso Pieri e la Giocoli - sarà una società tedesca, la stessa che ha emesso il certificato di qualità, con controlli a sorpresa».