La costruzione di una societa' multiculturale e multietnica, in grado di assicurare un'"integrazione intelligente, fondata sulla solidarieta', ma anche sul rispetto della legalita'", e' una sfida che le istituzioni non possono pensare di vincere da sole. Le questioni dell'immigrazione e dell'accoglienza, ma anche della sicurezza, esigono infatti un impegno straordinario in grado di combattere sia i pregiudizi che una demagogia troppo facile, un'azione di cultura e di formazione che dovra' vedere mobilitata la societa' civile nel suo complesso.
E' questo il senso dell'intervento che il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha fatto questa mattina a Pisa, al convegno sull'immigrazione organizzato dalla Caritas di Pisa. "La societa' multietnica - ha spiegato il presidente - e' una sfida che le istituzioni sono e saranno chiamate a combattere con grande rigore e determinazione, individuando strumenti e percorsi per un'immigrazione legale che corrisponda alle effettive possibilita' di accoglienza, ma anche combattendo l'immigrazione clandestina e la criminalita' internazionale che su di essa prospera.
Leggi e
regolamenti pero' non bastano. Anche di fronte a tanti segnali
preoccupanti, ai tanti rigurgiti xenofobi, neonazisti e antisemiti che si
registrano in Europa, e rispetto ai quali nemmeno la Toscana puo' dirsi
immune, e' necessario che anche la scuola e l'associazionismo si
mobilitino. E' un impegno - ha ricordato ancora Martini - che il governo
regionale intende assecondare al massimo, sfruttando cosi' uno
straordinario patrimonio di energie, esperienze, sensibilita', di cui in
Toscana e' depositario almeno quell'8 per cento di popolazione impegnato
nel terzo settore".
Per questa battaglia di cultura la Regione sta facendo la sua parte, su piu'
fronti: con progetti rivolti al mondo della scuola, che hanno consentito la
diffusione di metodologie didattiche innovative imperniate sul concetto di
multiculturalita'; sul terreno dell'informazione, promuovendo ad esempio
progetti di aggiornamento per gli operatori pubblici e sostenendo la nascita
di "giornali di comunita'"; sul terreno delle pari opportunita', offrendo
supporto all'associazionismo femminile interetnico, anche per lo sviluppo
di progetti di autoimprenditorialita'.
E' un impegno che potra' beneficiare anche dell'incremento dei finanziamenti previsto nel bilancio 2001 per le politiche sociali, per lo sviluppo dei servizi e per gli enti locali.