A tanto ammontano complessivamente i fondi a disposizione della provincia di Firenze per adeguare e rendere più moderni i sistemi di istruzione, formazione e occupazione finanziati con il Fondo Sociale Europeo per gli anni 2000 e 2001. Di questi 58 miliardi poco più di 9 sono riservati al Circondario Empolese-Valdelsa.
Si tratta degli interventi finalizzati ad incentivare l’inserimento ed il reinserimento lavorativo di giovani, disoccupati e soggetti deboli, sviluppare un sistema formativo permanente (che accompagni cioè il lavoratore lungo tutta la sua vita lavorativa), sostenere la crescita dell’economia locale attraverso la valorizzazione delle risorse umane, sostenere l’accesso lavorativo delle donne.
A questi scopi si aggiungono quelli specifici per la provincia di Firenze, che si riassumono nella salvaguardia delle specificità territoriali, nell’attenzione per le fasce deboli di lavoratori, nella personalizzazione degli interventi, nell’integrazione fra scuola, formazione, politiche del lavoro e sociali.
Le scelte operative dalla Provincia sono state illustrate questa mattina alla stampa dal presidente, Michele Gesualdi, e dall’assessore al lavoro, Davide Filippelli.
Tre le priorità indicate per le attività formative, che dovranno essere promosse in raccordo con le categorie economiche e sociali e con le peculiarità locali, essere ispirate al principio della pari opportunità fra uomini e donne, essere improntate alla società dell’informazione.
Lo scorso 16 ottobre la Giunta provinciale ha approvato il piano di formazione professionale in gestione diretta, per un importo complessivo di 6 miliardi e 376 milioni, insieme a un bando dal nome complesso ("Bando provinciale multimisura Obiettivo 3 del Fondo Sociale Europeo") che invita tutti gli operatori, pubblici e privati, della formazione (agenzie formative, scuole, aziende ecc.) a presentare i loro progetti per azioni formative e di sostegno allo sviluppo della competitività delle imprese, per un ammontare complessivo di altri 18 miliardi.
In precedenza era stato approvato un piano stralcio della formazione professionale per un importo di 2 miliardi e 555 milioni. Entro il 31 ottobre saranno emanati ulteriori bandi per l'orientamento professionale, per la prevenzione della dispersione scolastica, per la formazione superiore, per la formazione permanente e per l'apprendistato e le work experiences.
E’ una formazione professionale del tutto nuova quella che prende il via in questi giorni, destinata ad aiutare concretamente le aziende, favorire lo sviluppo economico, creare molti, moltissimi posti di lavoro.
Per attuare le azioni del fondo Sociale Europeo la Provincia si rivolge al mercato.
Per quanto riguarda nello specifico il Bando "Multimisura" a partire dalla scorsa settimana, e fino al 15 novembre, possono essere presentati i progetti e le richieste di finanziamento. Con identiche modalità si proseguirà fino al 2006, data di scadenza del ciclo di politiche sociali comunitarie aperte con il 2000, con scadenze fisse per la presentazione dei progetti al 31 gennaio, 31 maggio e 31 ottobre di ogni anno.
Vediamo in dettaglio i fondi disponibili e le rispettive finalità.
537 milioni per l’inserimento nel lavoro di giovani e adulti nella logica dell'approccio "preventivo".
Si tratta di prevenire la disoccupazione nei giovani e avviare un sistema che permetta l’assolvimento della parte conclusiva dell’obbligo attraverso corsi di formazione professionale e azioni integrative dei curricula scolastici nell'ultimo anno del nuovo obbligo.
1 miliardo e 722 milioni per l’inserimento od il reinserimento di uomini e donne senza lavoro da più di 6 o 12 mesi. Le attività previste sono di riqualificazione professionale nell’ambito di accordi sindacali, percorsi formativi mirati, formazione legata a settori in espansione nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ecc.
Il 30% delle risorse sarà riservato alla formazione di figure di difficile reperimento sul mercato del lavoro.
1 miliardo e 235 milioni per l’inserimento od il reinserimento di lavoratori svantaggiati. Vengono finanziati: iniziative di preformazione per disabili per verificare le potenzialità ed indicare il percorso lavorativo idoneo per ciascun soggetto; incentivi alle imprese per l’assunzione di disabili e di persone a rischio di esclusione sociale; borse-lavoro a supporto di progetti di reinserimento di soggetti svantaggiati come tossicodipendenti, alcolisti, sieropositivi; percorsi individuali in favore di disabili mentali e psichici; percorsi integrati per il reinserimento lavorativo di detenuti, tossicodipendenti, immigrati; corsi di edilizia per detenuti delle case di pena fiorentine; percorsi individuali per ex tossicodipendenti; azioni di monitoraggio degli immigrati extracomunitari.
1 miliardo e 240 milioni andranno alla formazione superiore post scuola secondaria, quella cioè finalizzata a garantire una immediata occupazione al termine di corsi brevi (600 ore) fortemente integrati con stage e tirocini formativi.
Il 20% delle risorse sarà anche in questo caso riservato alla formazione di figure di difficile reperimento sul mercato del lavoro.
A 6 miliardi a 501milioni ammonta la previsione per lo sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese. Qui la regola è rispondere ai fabbisogni di formazione espressi dalle imprese e promuovere e sostenere il diritto individuale alla formazione da parte dei lavoratori ed in particolare dei lavoratori atipici.
Sono contemplati interventi formativi rivolti a lavoratori, imprenditori e dirigenti d'azienda a sostegno dei processi di innovazione tecnologica e di nuove forme organizzative, supporti allo sviluppo del telelavoro, azioni di supporto e di accompagnamento alle riorganizzazioni aziendali; interventi di sostegno ad occupati con contratti atipici; corsi per rafforzare le competenze professionali specifiche dei lavoratori occupati e dei lavoratori autonomi.
2 miliardi e 182 milioni serviranno per sostenere lo sviluppo ed il consolidamento dell’imprenditorialità.
Si tratta di rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese, promuovere il lavoro autonomo fra i giovani, sostenere il ricambio generazionale attraverso percorsi integrati di orientamento, formazione e tutoraggio e azioni di supporto alla redazione di piani d'azienda e di tutoraggi post costituzione d'impresa.
Alla promozione del lavoro delle donne andranno 4 miliardi e 650 milioni. La fetta più consistente (2 miliardi e 800 milioni) servirà per finanziare progetti di inserimento o reinserimento lavorativo di donne adulte disoccupate da molto tempo.
200 milioni saranno impiegati in progetti in favore delle ex detenute, 1 miliardo consentirà corsi e stage nel settore multimediale in favore di donne socialmente disagiate. Per percorsi integrati di creazione d’impresa e di lavoro autonomo lo stanziamento è di 300 milioni.
Le domande per accedere ai finanziamenti dovranno essere presentate all’Archivio generale della Provincia (via Ginori n. 10) nell’orario 9-13, dal lunedì al venerdì, oppure inviate a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento.