Sono tante e diverse le malattie professionali che colpiscono gli strumentisti - orchestrali, solisti e concertisti -, i direttori d'orchestra e i cantanti, quante almeno quelle degli atleti: diverse per tipo di incidenza sulla struttura ossea, muscolare e tendinea, causate da posture e dall'uso estremo di organi ed arti, ma anche generiche - fratture, distorsioni - che richiedono tuttavia cure, interventi e riabilitazioni mirati alla ripresa ottimale della professione. Si va dalle epicondiliti alle artrosi, dai polipi alle compressioni nervose, dai crampi e tendiniti alla sordità; e in Italia, finora, non esisteva nelle strutture pubbliche un centro dedicato alle patologie dei musicisti.
Nascerà a Firenze, nell'Azienda Ospedaliera di Careggi, che potrà così vantare il primato di mettere a disposizione di coloro che si presenteranno come professionisti della musica un team completo di specialisti, dal chirurgo all'ortopedico, dal neurologo all'otorinolaringoiatra al fisiatra, che costituirà un punto di riferimento non solo nazionale e porrà rimedio all'esodo "fai-da-te" verso l'estero ( dove, pochi, centri simili esistono già) e verso le medicine e terapie alternative, non sempre efficaci.
L'annuncio verrà dato ufficialmente nel corso del Primo convegno intitolato "La Mano del musicista" che si terrà a Firenze, al Piccolo Teatro del Comunale venerdì 27 ottobre ( ore 15 - 19) e sabato 28 ( ore 9 - 13), promosso pariteticamente dall'Unità Operativa di Chirurgia della Mano e di Microchirurgia Ricostruttiva di Careggi, e dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, inedita e prima collaborazione, anche a livello europeo, fra una Fondazione lirico-teatrale e un'Azienda Ospedaliera.
I lavori del convegno si svolgeranno a porte aperte, proprio per consentire l'accesso ai principali e diretti interessati - strumentisti, organizzatori musicali, insegnanti, clinici e riabilitatori - ed avranno un taglio che, pur nel rigore scientifico, consenta la migliore comprensione e divulgazione dei temi affrontati, che vanno dai problemi ergonomici alla traumatologia, dalle patologie di musicisti celebri alla prevenzione e riabilitazione, all'analisi di questionari sottoposti ai Professori d'orchestra alle testimonianze di musicisti e direttori come il M° Bruno Bartoletti, in questi giorni sul podio a Firenze con "Cavalleria rusticana" e "Pagliacci".
E' prevista la presenza e l'intervento, fra gli altri, di tre luminari e pionieri internazionali nel campo specifico: il Prof. Raoul Tubiana, padre fondatore in Europa della chirurgia della mano e direttore dell'Institut de la Main di Parigi, il Prof. Ekart Altenmueller ( Institut fur Musikphysiologie un Musikermedizin der Hochschule fur Musik di Hannover) e il Prof. Jochen Blum di Francoforte, coordinati dal Dott. Ceruso, noto anche in ambito extrascientifico quale "mago" della microchirurgia per aver riattaccato l'arto amputato al pilota Alessandro Nannini.
In un epoca in cui la chirurgia della mano assurge vistosamente alle cronache e all'attualità per le discussioni sui trapianti, forse non sono lontani i tempi in cui, grazie all'affinamento delle tecniche riabilitative d'equipe e al ricorso a strumenti sempre più sofisticati, si potrà arrivare anche nella musica alle mani 'nuove' e perfettamente funzionanti viste in "Guerre stellari", e sorridere della paradossale, totale autonomia della Mano della Famiglia Addams.