Un convegno su "Corilla Olimpica e la Poesia del Settecento Europeo" si svolgerà sabato 21 ottobre nell'Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia.
I lavori prevedono al mattino relazioni di Luciano Zagari, Renato Risaliti, Fabio Finotti, Enza Biagini e Alessandra Di Ricco. Nel pomeriggio si proseguirà con interventi di Luciana Morelli, Simonetta Merendoni, Giulia Cantarutti, Isabella Amaduzzi, Michele Feo, Alberto Cipriani e Massimo Batignani.
In occasione del convegno, sempre sabato alle 12.15 nella basilica della Madonna dell'umiltà a Pistoia, sarà inaugurata una mostra su Corilla olimpica nei testi e nei documenti della "Forteguerriana".
Domenica 22 alle 17.30, ancora nella basilica della Madonna dell'Umiltà, concerto di musica classica della Scuola di Musica di Fiesole, a cura della Provincia di Firenze, che ha organizzato le iniziative di celebrazione del secondo centenario della morte di Corilla Olimpica insieme alla Provincia, al Comune, alla Diocesi ed al Provveditorato agli Studi di Pistoia ed all'associazione "Un club per l'Europa".
Segreteria organizzativa: tel. 0573.374247, e-mail m.geri@provincia.pistoia.it
Maria Maddalena Morelli, figlia del primo violinista nella Cappella dei Musici della Cattedrale di Pistoia, nasce a Pistoia il 17 marzo 1727.
Le Memorie, conservate nel Fondo Rossi Cassigoli della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ci dicono che già all'età di sette anni stupiva gli amici del padre che frequentavano la sua casa per il suo interesse per la poesia e per la sua grande capacità di recitare versi.
Il Cav. Baldinotti, amico del padre di Maria Maddalena, raccomandò la piccola "poetessa" ad alcuni suoi conoscenti napoletani ed in special modo alla Principessa di Colubrano, nota mecenate che prese a cuore il futuro di questa bambina adottandola quasi come una figlia. Nell'età dell'adolescenza Maria Maddalena fu condotta dalla Principessa Colubrano a Roma dove fu graditissima ospite della Principessa Vittoria Rospigliosi Pallavicini della quale divenne amica. Qui ottenne subito fama e successo per la sua bellezza e per il suo genio poetico.
Nel 1750 era già stata battezzata Poetessa in Arcadia con il nome di Corilla Olimpica. Poco dopo sposò, a Napoli (con la dote della Principessa di Colubrano), un dignitario spagnolo, il Colonnello Ferdinando Fernandez, dal quale ebbe un figlio. Si separò presto dal marito e tornò a Roma presso la famiglia Pallavicini dove ricominciò ad improvvisare con grandissimo successo. In seguito visse del suo estro poetico cantando i suoi versi "all'improvviso" in tutta Italia ed ottenendo sempre molto successo, tanto che nel 1765 fu nominata Poetessa di Corte dall'Imperatore Francesco e nel 1766 fu nominata da Pietro Leopoldo Poetessa della Real Corte di Toscana.
In quegli anni conobbe il Marchese Senatore Lorenzo Ginori con il quale ebbe un lunghissimo legame prima di amore, poi di profonda amicizia, quasi parentela. Nel 1765 Corilla aveva preso dimora a Firenze dove visse fino alla morte (avvenuta l'8 novembre 1800) insieme alla sorella Giovanna, al cognato, nonché alla nipote Melania, che Corilla amò con amore di madre (questa Melania sposò nel 1789 il figlio del famoso pittore fiorentino Vincenzo Meucci e fu nominata da Corilla nel testamento sua erede universale).
I documenti parlano in maniera inequivocabile di un grandissimo successo italiano ed europeo di questa poetessa estemporanea che, il 31 agosto 1776, fu incoronata di alloro in Campidoglio, ottenendo in quell'occasione, il diploma di Poetessa laureata e di Nobile romana.
Prima e dopo l'incoronazione Corilla tenne importanti carteggi con eruditi e diplomatici tra i quali Giovanni Cristofano Amaduzzi, filosofo, filologo, professore di greco alla Sapienza, consigliere di Papa Clemente XIV, fedelissimo sostenitore del vescovo di Pistoia e Prato Scipione de' Ricci.
Questo carteggio tra Corilla e Amaduzzi, molto interessante dal punto di vista storico, letterario e di costume, è stato pubblicato da pochi mesi a cura di Luciano Morelli, dalla Casa Editrice Leo S.
Olschki nella collana editoriale della Provincia di Firenze Cultura e Memoria.
Corilla Olimpica alla sua morte ebbe solenni onoranze poetiche e militari per volontà del Generale Miollis; fu commemorata, cioè, alla magliabechiana da poeti ed eruditi e, successivamente, un corteo al suono del cannone si recò ad apporre sulla porta della sua abitazione una lapide commemorativa che ancora oggi si può vedere in via Ferdinando Zannetti all'angolo con via de' Cerretani. Prima di morire la poetessa aveva donato in voto la corona di alloro ricevuta in Campidoglio alla Basilica della Madonna dell'Umiltà di Pistoia dove ancora oggi viene conservata.