A Prato nasce la “rete” dei musei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2000 16:43
A Prato nasce la “rete” dei musei

Dopo il sistema integrato delle biblioteche nasce la rete dei musei. La costituzione di un sistema museale, attraverso cui sia possibile restituire l’immagine complessiva del territorio pratese, è la principale sfida a cui vuol rispondere il Piano provinciale della cultura 2001-2003, presentato ieri pomeriggio dall’assessore Gerardina Cardillo alla conferenza che ha visto come protagonisti i rappresentanti dei Comuni e delle principali istituzioni culturali . “E’ un piano che si pone in continuità con gli obiettivi del piano d’indirizzo della cultura della Regione .- ha affermato l’assessore regionale Mariella Zoppi, partecipando al dibattito – Le iniziative pratesi hanno la particolarità di essere proiettate in una prospettiva multiculturale ed europea”.

Per il presidente della Provincia, Mannocci, “il bilancio di lavoro di cinque anni con cui la Provincia si presenta a lanciare i contenuti del nuovo piano è positivo”. “Sono stati ottenuti importanti risultati, a partire dalla rete delle biblioteche e dagli interventi per la valorizzazione delle risorse artistiche e architettoniche. E’ importante lavorare, come si è fatto, con concretezza privilegiando la realizzazione dei progetti all’immagine”. “Il piano provinciale – ha ricordato l’assessore Cardillo - è frutto di un ampio lavoro preparatorio.

La prassi di lavoro è quella che tutti i soggetti coinvolti realizzino sistemi di cooperazione nel territorio mettendo in rete le singole risorse”. Il piano comprende anche le strategie per il rafforzamento del sistema della biblioteche, per la valorizzazione e la fruizione della rete del patrimonio archivistico, per il sostegno alle attività culturali. Alla conferenza provinciale di Palazzo Novellucci sono intervenuti il sindaco di Montemurlo, Ivano Menchetti, gli assessori alla Cultura del Comune di Prato, Giuseppe Vannucchi, del comune di Poggio a Caiano, Angelo Formichella, del comune di Carmignano, Paola Rosati, del Comune di Vernio, Micaela Venturi.
Erano rappresentate le più importanti istituzioni culturali, dal Centro Pecci alla Fondazione Metastasio fino al Politeama Pratese, dalla Biblioteca Lazzeriniana all’Archivio di Stato all’Istituto Datini e alla Roncioniana, dal Museo dell’Opera del Duomo a quello del Tessuto, dal Centro di Scienze naturali all’Istituto geofisico toscano.

Ma torniamo alla “rete” dei musei. Il messaggio che arriva dal Piano provinciale è chiaro: concepire il museo come struttura in un sistema culturale integrato, flessibile alle sollecitazioni del mondo economico e produttivo, non quindi semplice contenitore di beni storici e artistici In questo quadro viene confermato il ruolo centrale Centro Pecci chiamato a muoversi “in rete” anche con altra realtà regionali e nazionali. Il Museo del tessuto è invece impegnato per la valorizzazione, la ricerca , la documentazione, la didattica nell’ambito della cultura del tessile.


Il “sistema” si snoda nei settori del sacro, dell’archeologia e dei beni ambientali e artistici. La rete coprirà quindi l’intero territorio: dal Museo civico al Museo dell’Opera del Duomo fino alla Badia di San Salvatore a Vaiano, dal Parco museo della Val di Bisenzio –Ex Meucci e al Museo all’aperto di Luicciana fino al Parco Archeologico di Carmignano e alle Scuderie medicee di Poggio a Caiano.

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