Da alcuni mesi sono in corso lavori di scavo CAVET con apparente utilizzazione di acqua della falda nelle immediate adiacenze del sito della tomba etrusca della Montagnola. Perciò l'Associazione Idra ha chiesto la verifica in dettaglio delle condizioni di cantierizzazione TAV nell'area archeologica e storica pedecollinare sestese, punteggiata da insediamenti unici come le tombe etrusche della Montagnola e della Mula, e da numerose ville di elevato pregio storico-architettonico.
Alla richiesta di poter conoscere i quantitativi di acqua prelevata, l'ARPAT ha riferito, nel corso dell'audizione di Idra presso l'Osservatorio il 25 settembre scorso, di non disporre di dati.
Non risulta che sia stato condotto alcuno studio idrogeologico di dettaglio sulla tomba della Montagnola.
L'estrazione di acqua non dovrebbe pregiudicare la stabilità della Montagnola, che è però una struttura priva di fondazioni.
Lo stato delle conoscenze appare dunque estremamente lacunoso da parte di tutti gli organi pubblici di controllo: ARPAT, Osservatorio Ambientale e Soprintendenza archeologica. A ciò si aggiunga che, per quanto risulta a Idra, non sono stati posti nella tomba né nelle sue adiacenze, dopo gli inizi della cantierizzazione, vetrini o inclinometri o estensimetri. Se qualche indizio di subsidenza si fosse nel frattempo manifestato, non se ne potrebbe avere traccia - sembra - attraverso opportune strumentazioni di monitoraggio.