La Regione intende garantire il diritto alla salute dei
minori, in larghissima maggioranza di provenienza straniera (nordafricani,
albanesi e provenienti dalla ex Yugoslavia, Rom), ospiti dell'Istituto
penale minorile di via degli Orti Oricellari a Firenze, unico del genere
nella nostra regione.
L'istituto, destinato alla custodia cautelare di giovani in attesa di giudizio
(fino a un massimo di un anno di permanenza, ma la media e' di circa due
mesi), fa parte del Centro per la giustizia minorile per le regioni Toscana e
Umbria del Ministero della giustizia; il direttore Sergio Moretti e' a capo
anche del servizio sociale per minori e del centro di prima accoglienza, che
costituiscono il complesso di strutture previsto per giovani sotto la
maggiore eta' (tra i 15 e i 18 anni) imputati di reati.
Una delibera della giunta regionale, su proposta dell'assessore al diritto
alla salute Enrico Rossi, prevede entro 45 giorni la stipula di un protocollo
d'intesa con l'azienda ospedaliera di Careggi d'intesa con la direzione
regionale per la giustizia minorile: si trattera' di attivare una corsia
preferenziale per prevenzione e profilassi in una situazione in cui si sono
registrati negli adolescenti, per la maggior parte privi di assistenza
familiare e di un domicilio, alcuni fenomeni di ritorno di Tbc, epatiti e
forme di malattie parassitarie, ma anche ad esempio gravi disturbi dentali.
Inoltre si pensa ad altre misure, come una tessera a codice non
identificativo capace di raccogliere tutti i dati su vaccinazioni e
accertamenti diagnostici. Potra' rappresentare uno strumento che, senza
mettere a rischio la privacy dei ragazzi, consentira' di potersi presentare in
qualsiasi struttura sanitaria del paese per richiami e controlli, con la
possibilita' di accesso per le stesse strutture ai dati delle cartelle cliniche
della banca dati della Asl 10 di Firenze.
"La Regione intende proseguire il suo impegno per l'applicazione del
decreto legislativo 230 del 1999 e del decreto interministeriale del 20
aprile scorso - ha detto Rossi - che individuano la Toscana nel gruppo di
sperimentazione per il passaggio delle competenze della sanita'
penitenziaria al servizio sanitario nazionale.
Per questo, dopo la pausa
estiva, riprendera' i lavori il tavolo di confronto tra il dipartimento del
diritto alla salute, il provveditorato regionale dell'amministrazione
penitenziario e il centro per la giustizia minorile. Lo scopo e' di garantire
ai detenuti e agli internati diritti pari ai cittadini in liberta' nella fruizione
delle prestazioni sanitarie ".