«Molti comportamenti del Senatore Graziano Cioni possono non essere condivisi ma una cosa è certa -interviene Gianni Conti, capogruppo del PPI- una riflessione sulla produzione della Giunta comunale a distanza di un anno dal suo insediamento va fatta, indipendentemente dalle critiche del burbero senatore.
Dodici mesi non sono molti per verificare ciò che si è fatto, in positivo e in negativo, non sono forse sufficienti a tentare una sintesi che serva a riesaminare gli intoppi e le pause ed a tracciare linee valide per l’avvenire.
Le difficoltà incontrate in qualche assessorato non devono coinvolgere l’intera giunta che ha complessivamente prodotto atti amministrativi di buon livello.
Alcune di queste devono essere ricercate nei limiti già insiti nella nascita della compagine assessorile, nella mancanza di esperienza, nella totale discontinuità con la precedente Giunta Primicerio.
Nessun governo cittadino - e i Ds in particolare per la loro matrice popolare, per il diffuso consenso radicato nei vecchi quartieri cittadini (vedi rivolta a Santo Spirito e Santa Croce) - può allontanarsi dall’esigenza di dare risposte concrete ai cittadini.
Ciò al fine di conservare la validità di un effettivo sistema di democrazia che non può prescindere dall’ampio consenso degli elettori. Detto questo, anch’io sostengo che cambiare si può. Occorre subito correggere la tendenza di questa prima fase della legislatura, occorre affrontare con maggiore determinazione i problemi della mobilità: traffico, grande e piccola viabilità, infrastrutture, cantieri, corpo dei vigili urbani, abusivismo, sicurezza, decoro cittadino, arredo urbano, parcheggi, motorino etc.
Aver lasciato l’assessore alla mobilità Marzia Monciatti a svolgere un lavoro immane con la pretesa di farle fare da scudo umano, è stato un grave errore della maggioranza.
Occorre quindi una generosa disponibilità di tutte le componenti politiche a scambiarsi ruoli e deleghe. Solo così facendo sarà possibile limitare i nuovi ingressi nel governo cittadino.
E’ indispensabile, però, un nuovo assessore che dovrà essere persona esperta e grande conoscitore della macchina comunale e della città.
Ma soprattutto dovrà assomigliare al senatore sceriffo nel decisionismo e possibilmente mostrarsi meno scontroso e ruvido nei rapporti con gli alleati.
Su queste basi di chiarezza potrà continuare un leale e serio dialogo con i nostri alleati del centrosinistra».