E' giunta a compimento l'approvazione in Senato della nuova legge per l'istituzione dei due parchi minerari in Provincia di Grosseto: il Parco Museo delle Miniere dell'Amiata e il Parco tecnologico e archeominerario delle Colline Metallifere.
Alcuni anni orsono venne affidato a un'agenzia specializzata di Roma il compito di redigere uno studio sulla fattibilità economica e gestionale del Parco delle Colline Metallifere, che dimostrò la possibilità di un cospicuo afflusso di pubblico con la conseguente garanzia di posti di lavoro stabili.
Con la legge appena approvata in Senato, e che tornerà in autunno alla Camera per il voto definitivo, nasceranno in provincia di Grosseto due nuovi Parchi Nazionali.
Tale denominazione darà la possibilità di ottenere tre miliardi di finanziamenti appositamente stanziati per l'istituzione e la gestione dei parchi stessi tra il 2000 e il 2002.
Fino ad oggi non era stato possibile per gli Enti locali tutelare adeguatamente quel grande e raro patrimonio culturale che l'attività mineraria ha lasciato sul territorio e gli sforzi delle Amministrazioni si scontravano di fatto con ovvie difficoltà economiche. La Legge 394, infatti, in materia di parchi lascia fuori i parchi tematici, privilegiando soltanto quelli di genere naturalistico.
Da anni avevano intrapreso un tentativo di recupero delle testimonianze materiali dell'attività mineraria nel grossetano, appoggiandosi alla Legge 204 e al Patto Territoriale, allo scopo di utilizzare a fini turistici tali risorse e sollecitando i parlamentari locali a intervenire sulla questione per permettere che le zone di valore archeologico-industriale come quella amiatina o le Colline Metallifere non fossero più considerate di interesse soltanto locale.
Il parco amiatino si estenderà teoricamente a tutta la montagna grossetana e senese, con al suo centro il Museo della Miniera di Abbadia S.Salvatore , comprendendo tutte le aree di rilevanza che i Comuni riterranno opportuno includere.
Il parco delle Colline Metallifere, invece, includerà molte zone dell'area nord della provincia con un punto di interesse nel Museo della Miniera di Massa Marittima, nell'area di Ravi-Rigoloccio a Gavorrano, nell'area ex ILVA di Follonica e in tutte quelle realtà che hanno visto la presenza di miniere, pozzi, castelli minerari e testimonianze varie di archeologia industriale.
Intanto il Parco regionale della Maremma compie 25 anni. La sua istituzione risale al luglio del 1975, al termine di una lunga campagna di stampa, condotta dalle associazioni protezionistiche, contro i tentativi di lottizzazione e di urbanizzazione di uno degli angoli più belli d'Italia.
Il Parco non è soltanto un'area cuscinetto, argine allo sviluppo economico della Maremma, ma un'unità di riferimento per il territorio, un museo open space della natura e dell'opera dell'uomo.
Ed è per questo motivo che tende ad aprirsi all'esterno, per necessità eco-didattiche, per consentire una fruizione rispettosa e diffusa.
Di recente è stata approvata la nuova disciplina delle visite. Tante novità per quanto riguarda accessi, escursioni e percorsi. L'Uccellina, innanzitutto è aperto tutti i giorni della settimana. Sette gli itinerari e da giugno visite notturne, bird watching, "pacchetti ecologici" settimanali. Inoltre è stato raggiunto un accordo di massima con il ministero della pubblica istruzione per fare del Parco della Maremma il punto di riferimento nazionale per i progetti scolastici di educazione ambientale.