«Non è possibile bloccare un’arteria come via Bolognese per aprire, in poco più di un mese, due diversi cantieri nello stesso tratto». L’accusa è del consigliere dei Ds Walter Acciai che su questa questione ha presentato un’interrogazione. «In sostanza - ha spiegato il consigliere dei DS - dal 10 al 31 maggio nel tratto di via Bolognese, all’altezza dell’abitato della Pietra, è stato aperto un cantiere della Fiorentinagas e una settimana dopo la sua chiusura, dal 7 al 30 giugno, nello stesso identico tratto di strada, n’è stato aperto uno nuovo da parte del reparto fognature del Comune per il “rialzamento dei tombini” presenti nella sede stradale: 4 - 5 tombini non di più».
Secondo Acciai «tutto questo ha comportato l’istituzione di un senso unico alternato in quel tratto di via Bolognese, regolato da un impianto semaforico il quale, avendo uguali tempi di segnale verde nelle due opposte direzioni, ha provocato interminabili code in via Bolognese».
«E’ noto a tutti, ma forse non ai competenti uffici tecnici comunali - ha aggiunto Acciai - che il traffico è maggiore in entrata in città nelle ore mattutine e in uscita dalla città nelle ore pomeridiane. I disagi per tutti gli utenti sono stati enormi, con conseguente maggiore inquinamento e rumorosità per gli stessi abitanti della zona, praticamente prigionieri del caos del traffico».
«Ritengo tutto ciò inaccettabile - ha proseguito il consigliere dei Ds - è questo il segno inequivocabile della superficialità e della sciatteria con cui sono trattati i lavori stradali in città, lasciati all’improvvisazione di qualche ufficio e senza il benché minimo coordinamento, laddove invece dovrebbero essere fatti tutti gli sforzi possibili per ridurre al minimo i disagi agli utenti e ai cittadini.
A questo si aggiunga la lunghezza infinita dei tempi occorrenti per eseguire lavori molto spesso banali: per rialzare di pochi centimetri 4-5 tombini sono occorse 18 giornate lavorative! In pratica dopo i primi due/tre giorni il cantiere del reparto fognature è sempre stato sconsolatamente vuoto, forse perché doveva “tirare” bene il cemento, e qualcuno è riapparso poche ore prima della chiusura del cantiere per riprendere con pochi metri quadri d’asfalto le buche che erano state fatte.
«Nella mia interrogazione - ha concluso il consigliere dei DS - metto in guardia chi mi risponderà da non addurre la scusante che i lavori avevano quale referente due diverse direzioni all’interno dell’amministrazione.
I cittadini non devono scontare i disagi di una cattiva organizzazione degli uffici e il loro referente è solo e unicamente il Comune. Ritengo al contrario che sarebbe molto più opportuno individuare i responsabili di tali disguidi e disservizi e procedere con provvedimenti disciplinari nei loro confronti. E’ nell’attenzione verso i semplici problemi di tutti i giorni, la cui soluzione può migliorare o peggiorare la già delicata qualità della vita nella nostra città, che si costruisce un rapporto di fiducia con i cittadini i quali avrebbero il segno tangibile della cura, e anche delle premure, che la pubblica amministrazione deve avere nei loro confronti».