"Abbiamo notizia che le condizioni di vita di alcuni abitanti della frazione Campomigliaio V. Casenuove Taiuti, nel Comune di S. Piero a Sieve, continuano ad essere molto difficili, anche in questi ultimissimi giorni, a causa del rumore e soprattutto delle vibrazioni prodotte sulle loro abitazioni dai lavori di costruzione della galleria TAV. Abbiamo inoltre notizia di difficoltà inerenti l'imminente sottoattraversamento del torrente Carza. Vi chiediamo perciò di considerare l'opportunità di una richiesta urgente di sospensione cautelativa dei lavori TAV in quell'area".
Queste le prime righe del messaggio faxato 48 ore fa da Idra all'ing.
Fabio Trezzini, presidente dell'Osservatorio Ambientale nazionale presso il Ministero dell'Ambiente.
Idra chiede all'Osservatorio di valutare l'opportunità che la ripresa dei lavori TAV avvenga solo dopo che saranno stati resi noti:
§ i contenuti del progetto di sottoattraversamento del torrente Carza;
§ studi atti a garantire la stabilità delle abitazioni poste sulla verticale o in prossimità della verticale della galleria (tenuto conto anche dei tanti episodi di subsidenza verificatisi in casi analoghi in altre zone del Mugello, come a Luco e a Scarperia);
§ criteri di indennizzo per ogni eventuale tipo di danno - in atto e/o futuro - prodotto sulla salute dei residenti e sulle strutture edificate per effetto dei lavori di cantierizzazione e/o a causa del passaggio dei treni veloci in regime di esercizio della linea.
Analoghi i contenuti della lettera faxata al Sindaco di San Piero a Sieve, Alessia Ballini.
In aggiunta, la richiesta di onorare gli impegni all'informazione e alla trasparenza assunti da mesi ma mai concretizzati nonostante i ripetuti solleciti, anche scritti:
§ un protocollo informativo fra l'Associazione e l'Amministrazione Comunale (affinché siano resi reciprocamente disponibili in tempo reale gli atti e la documentazione relativi alle cantierizzazioni TAV e Variante di Valico);
§ una Consulta con i cittadini, i comitati e le associazioni che permetta di rendere efficace il rapporto di collaborazione fra amministrati e Amministrazione.
Intanto ieri sera ha avuto luogo nella frazione La Chiusa di Calenzano un'assemblea pubblica.
l'apertura in quella zona di ingenti attività estrattive destinate alla costruzione delle "grandi opere" infrastrutturali che devasteranno - o già devastano - ampie aree della nostra regione appenninica e dell'area metropolitana fiorentina.
Nel corso dell'assemblea è stato lamentato il fatto che la vallata della Marina sarebbe destinata, secondo le intenzioni degli amministratori, a ospitare non solo il mega-polo estrattivo (la grande cava sarebbe capace di produrre circa 20 milioni di metri cubi di materiali inerti in un periodo di tempo previsto di 20 anni), ma anche i lavori per la costruzione della doppia terza corsia autostradale (una per ciascuna delle due carreggiate), e una discarica nella quale verrebbero recapitati materiali come l'amianto.
Accenti critici da parte di numerosi intervenuti circa il sensibile peggioramento delle condizioni di sicurezza della strada provinciale "Barberinese" per effetto dei trasporti pesanti per i lavori TAV in Mugello (pochi giorni fa il conducente di un camion vi ha perso la vita).