Inaugura domenica 9 luglio alle ore 17:30, fino al 27 agosto 2000, presso il Castello Aldobrandesco di Arcidosso (Grosseto), la mostra fotografica Foresta di Federico Busonero promossa dall'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, dall'Amministrazione Provinciale di Grosseto, dall'Amministrazione Provinciale di Siena, dal Comune di Arcidosso (Grosseto) e dal Comune di San Quirico d'Orcia (Siena); la mostra sarà successivamente a San Quirico d'Orcia (Siena), nelle sale di Palazzo Chigi, dal 15 settembre al 15 ottobre 2000 e a Parigi, in concomitanza con il "Mois de la photo", presso l'Istituto Italiano di Cultura e lo Spazio Espositivo Dupon dal 14 novembre al 2 dicembre 2000.
La scelta di queste sedi nasce dalla comune volontà degli Assessorati alla Cultura delle Provincie di Siena e Grosseto di presentare la ricerca fotografica sull'area del monte Amiata, situata lungo il confine delle due provincie, che Federico Busonero ha realizzato negli anni 1998 e 1999.
La ricerca di Federico Busonero rivela la realtà della foresta del monte Amiata non con un fine documentario e di presentazione di un luogo, ma come un insieme di fatti e situazioni compiuti.
Federico Busonero fotografa una natura dove la presenza dell'uomo è marginale o assente.
Nel suo lavoro è evidente la preoccupazione di fotografare in modo oggettivo il mondo naturale.
Le immagini in mostra sono 35, di grande formato, stampate nel laboratorio DUPON a Parigi.
Federico Busonero è nato a Grosseto nel 1955, si occupa di fotografia dal 1985.
Ha pubblicato nel 1996 Fiji the Uncharted Sea e dal 1997 al 1999 i portfoli Colour and Form on the Reef, Permanent Blue Light e Il Castagno.
Sue collezioni sono depositate nel dipartimento di fotografia contemporanea della Biblioteca Nazionale di Francia, ha esposto in Italia, Francia e Stati Uniti.
Il catalogo della mostra, edito dalla Silvana Editoriale e stampato dalle Arti Grafiche Amilcare Pizzi, contiene 42 fotografie con i testi critici di Anne Sanciaud Azanza, curatrice del dipartimento di fotografia contemporanea della Biblioteca Nazionale di Francia, di Max Gentili e di Eliana Princi.