Due sculture in gesso di Quinto Martini che raffigurano Rodolfo Siviero negli ultimi anni della sua vita saranno da oggi esposte nella Casa Museo sul Lungarno Serristori. Le opere sono state donate dalla famiglia dell’artista alla Regione al fine di arricchire il Museo Siviero e di offrire ai visitatori l’immagine di questo personaggio, celebre 007 dei ritrovamenti di opere d’arte trafugate nonche’ grande appassionato e collezionista d’arte. La donazione ufficiale e’ avvenuta stamani presso il museo: e’ stato il figlio di Quinto Martini, Luciano, a consegnare i due busti in gesso all’assessore alla cultura della Regione Toscana Mariella Zoppi.
“Grazie a questa donazione – ha commentato l’assessore - l’immagine di Siviero, vista con gli occhi di un artista amico, potra’ accogliere i visitatori nella collezione che lui ha realizzato con l’impegno e la passione di una vita”. La semplice cerimonia e’ stata anche l’occasione per fare il punto sulle iniziative per l’ampliamento del Museo: in particolare sull’acquisto di alcune opere dagli eredi di Imelde Siviero, sorella di Rodolfo, e dei lavori che consentiranno l’apertura al pubblico del primo piano di Casa Siviero.
“Tutte queste iniziative – ha evidenziato la Zoppi – permetteranno
di arricchire questo piccola, affascinante collezione, che, insieme alle altre case-
museo (Bardini, Horne, Stibbert, ecc.), costituisce uno dei patrimoni piu’
interessanti e particolari della realta’ fiorentina”.
La donazione delle sculture
Una grande amicizia, una reciproca ammirazione. Sono questi i sentimenti alla
base delle due opere che Quinto Martini dedico’ a Rodolfo Siviero. Lo scultore
di Seano aveva conosciuto l’Alto funzionario di Stato nei primi anni del
dopoguerra e la loro amicizia era stata poi rafforzata dal comune impegno
all’interno dell’Accademia delle arti del disegno.
In Siviero Martini ammirava
l’alacre operosità e la fantasia poste nel recupero delle opere d’arte trafugate dai
tedeschi durante la guerra, insieme alla grande vitalita’ che accompagnava ogni
suo progetto. Nacquero così i due busti in gesso che ora, per volonta’ della
famiglia di Martini, potranno essere ammirati nella casa-museo fiorentina e
attraverso i quali sara’ possibile ammirare l’immagine di Siviero.
L’ampliamento del museo
Nel suo testamento Rodolfo Siviero lego’ la collezione di opere raccolte con
passione per tutta la vita alla Regione Toscana.
Ma una clausola dello stesso
testamento prevedeva che la sorella Imelde continuasse ad abitare per tutta la
vita nell’appartamento al primo piano del fabbricato. Per questo motivo fino a
oggi solo il pian terreno e’ stato aperto al pubblico. In seguito alla morte di
Imelde Siviero, avvenuta un anno e mezzo fa, la Regione ha deciso di adibire a
museo anche il piano superiore, dove si trovano alcuni dei pezzi piu’ prestigiosi
della collezione: dieci dipinti e due disegni di Giorgio de Chirico, quattro dipinti
di Ardengo Soffici, ed inoltre alcune pregevoli pitture e sculture di epoca
medievale e rinascimentale e mobili, ceramiche, suppellettili ecclesiastiche di
varie epoche.
Attualmente e’ in corso di definizione il progetto per la messa a norma del primo piano; i lavori dovrebbero essere avviati all’inizio del 2001 per
consentire l’apertura del primo piano ai visitatori già in estate.
L’acquisto di opere e arredi
Nell’appartamento al primo piano abitato dalla sorella, insieme alle opere
lasciate alla Regione da Rodolfo Siviero, si trovavano alcuni beni di proprietà
personale della sorella Imelde. Altre opere di proprietà della Siviero erano state
prestate al museo al piano inferiore.
Dopo la morte, la Regione Toscana ha acquistato dagli eredi i beni della defunta che rivestivano interesse storico artistico o che facevano parte integrante dell’arredamento, in modo da mantenere l’unitarietà storica della collezione e dell’arredo della casa. Tra i beni acquisiti definitivamente al patrimonio pubblico alcuni rilievi in gesso e medaglie di Manzù, sculture in terracotta di Antonio Berti, un dipinto di scuola olandese del Seicento, due statue in terracotta di scuola dell’Italia Centrale del Cinquecento, un dipinto su vetro di scuola dell’Italia Settentrionale del Cinquecento, alcuni mobili del XVII secolo, ed inoltre ceramiche, tessuti, libri, documenti di varia epoca.
La Borsa di studio “Siviero e il mondo classico”
La Regione Toscana proprietaria della Raccolta Siviero, ha affidato nel 1998 la
gestione del Museo all’Associazione Amici dei Musei fiorentini. Da tale data
l’Associazione ha consentito l’apertura della raccolta al pubblico,
promuovendone la conoscenza presso Associazione culturali e presso le scuole
nell’intenzione anche di far conoscere alle giovani generazioni la figura e
l’opera di Rodolfo Siviero.
Insieme alla Regione, l’associazione ha inoltre un programma di borse di studio
sul personaggio Siviero e sulla collezione di Firenze.
La prossima borsa di studio
avrà per tema “Siviero e il mondo classico”. Il bando e’ attualmente in corso.
La visita al museo
Casa Siviero è aperta due giorni la settimana: sabato pomeriggio e lunedì mattina
(giorno dedicato particolarmente alle scuole).
Nel 1999 si sono avuti oltre
duemila visitatori.