Il cardinale Silvano Piovanelli annuncia che la diocesi costruirà case per le giovani coppie. Ma non a Firenze, dove «non c'è alcun contatto, mentre sarebbe facile mettersi a un tavolo». Piovanelli ha elogiato la generosità dei fiorentini (850 milioni offerti fin qui per quattro obiettivi).
“Apprendo dalla stampa che la Curia ha in animo di realizzare nel Comune di Montespertoli una ventina di alloggi da affittare a giovani coppie a canoni particolarmente agevolati -risponde l’assessore comunele al patrimonio Tea Albini- Ritengo l'iniziativa lodevole e degna della massima considerazione.
Tanto che ho immediatamente chiesto a Mons. Del Perugia informazioni più precise, per verificare se è possibile percorrere un tratto di cammino insieme. Mi corre l'obbligo di precisare che al Comune di Firenze non sono mai pervenute richieste della Curia per interventi di edilizia residenziale rivolta ad alcuna tipologia di utenti rivolte ad alcuna tipologia di utenti e quindi ci resta difficile rispondere a domande mai fatte. Nei colloqui avuti anche con il Cardinale avevo cercato di esternare tutta la difficoltà che incontra l'Amministrazione Comunale a rispondere ai bisogni, in particolare a quello abitativo soprattutto verso famiglie extracomunitarie o provenienti da situazioni di disagio sociale, giovani coppie o no.
Il Comune più volte ha fatto appello alla proprietà immobiliare affinchè riprendesse il mercato dell'affitto sostenibile, e per questo abbiamo attivato anche incentivi a sostegno di quanti sono disposti ad affittare. Non abbiamo avuto grande riscontro. Probabilmente un appello forte della Curia ci aiuterebbe, tanto, forse tantissimo, perché crediamo negli sforzi comuni, soprattutto quando mirano a tutelare le categorie più deboli. Questa Amministrazione sul tema giovani coppie, oltre alla consegna dei 40 nuovi alloggi a S.
Donnino ho introdotto sui propri programmi interventi specifici a partire dal recupero delle Murate, dove è stata riservata particolare attenzione a questa tipologia di intervento. E' quindi da privilegiare ogni e qualsiasi intervento pubblico o privato che vada in questa direzione. Proponiamo perciò di sedersi introno ad un tavolo con quanti possono e vogliono lavorare con noi anche verificando percorsi nuovi. E' ovvio che il primo posto lo avrà la Curia, ritenuto interlocutore del tutto particolare e di sicura garanzia operativa e morale”.