Hanno partecipato e sono intervenuti all'audizione anche membri di comitati di cittadini di Sesto Fiorentino e del Mugello. E' stata illustrata e consegnata una fitta memoria di 46 cartelle con la descrizione minuziosa delle maggiori emergenze in fatto di salute e sicurezza dovute alla cantierizzazione per l'Alta Velocità, e prevedibili per le opere contigue della Variante di valico e della terza corsia autostradale:
§ il grosso inganno della Faentina, che è stata "venduta" come linea di cantiere, ma dove poi non è passato neanche un metro cubo di terra, né di quella scavata né di quella per la costruzione del tunnel;
§ l'affollamento di mezzi pesanti sulle strade, e i relativi problemi di sicurezza (pochi giorni fa è morto il conducente di un camion che portava terre dell'Alta Velocità, a Calenzano): quanto è compatibile la nostra rete viaria con questo tipo di usi, che si stanno espandendo a macchia d'olio in un'ampia area urbana?
§ il caso-scuola (negativo) del Carlone, dove i residenti sono stati sfrattati dopo anni che hanno respirato e mangiato polvere;
§ il guaio del ciclo continuo, del lavoro 24 ore su 24, che fa star male i lavoratori e fa star male i residenti che non riescono a dormire, come succede in questi giorni a Campomigliaio;
§ i grossi rischi che corrono tutti i giorni i minatori, per i quali Idra ha prenotato un appuntamento a luglio presso la IV Commissione, perché possano testimoniare direttamente le difficoltà che derivano a loro non solo dal ciclo continuo, ma anche dalla mancanza di sicurezza strutturale (è assente la galleria di soccorso su 60 km di tunnel: e questo è gravissimo);
§ la cantierizzazione TAV di Sesto Fiorentino e quella di Firenze sono state valutate ed approvate separatamente senza considerare che i problemi alla salute che derivano dall'inquinamento delle due opere si sommano sulla stessa area: una vera e propria cantonata a livello tecnico-scientifico, che è stata fatta rilevare severamente anche dall'ARPAT.
Idra ha lamentato il fatto che il monitoraggio degli effetti ambientali (e dunque sanitari) dell'Alta velocità sia affidato agli stessi costruttori, e ha chiesto perciò alla Commissione di operare perché la Regione promuova un monitoraggio preventivo sulle condizioni di salute della fasce maggiormente a rischio.
Un monitoraggio condotto dalle istituzioni pubbliche che metta in mano ai cittadini anche strumenti oggettivi di autotutela per la conservazione di un diritto.