A questo fine, da qualche anno, sta attuando piani triennali che, mettendo a disposizione degli allevatori risorse economiche e mezzi tecnici, conoscenze scientifiche e veterinarie, nonche' personale specializzato, vuole promuovere e coordinare tutto cio' che puo' favorire la valorizzazione di queste razze. Il piano triennale 2000-2002 e' gia' attivo dall'inizio dell' anno. Scopi principali, oltre alla salvaguardia delle razze ''reliquie'', sono la difesa della variabilita' genetica e l'incremento della consistenza numerica.
Attualmente i capi che rientrano entro la definizione di razza reliquia autoctona sono poche migliaia. Tuttavia, a causa dell' adeguamento del piano toscano a quello di altre regioni dell' Unione europea, la spesa annua prevista per il progetto e' stata ridotta da 420 a 120 milioni l' anno, ovvero
360 milioni in tre anni.
Fra le razze interessate agli interventi la Chianina, la Romagnola, la Maremmana, ed altre, per i bovini; altre razze fra gli ovini, suini (compresa la Cinta sense), equini oltre all'asino dell' Amiata, le capre di Montecristo e della
Garfagnana.