Sollecitare le Ferrovie ad accelerare i tempi per la realizzazione della nuova metropolitana leggera tra Firenze, Prato e Pistoia; definire uno studio di fattibilità per un collegamento tranviario tra Firenze, Scandicci, Prato e Pistoia; cogliere le occasioni che si aprono con la “new economy” per rendere più competitiva l’area della Toscana centrale, iniziando dalla cablatura delle città; puntare su uno sviluppo ulteriore dell’aeroporto fiorentino, con una particolare attenzione a risolvere i problemi ambientali ancora aperti; accrescere le interrelazioni tra Firenze e Prato su temi vitali come quelli del sistema espositivo e della cultura contemporanea; coordinare le presenze dei finanziamenti pubblici e del capitale privato per uno sviluppo del sistema.
Sono questi i punti di convergenza e i temi discussi nel corso del primo incontro tra le giunte di Firenze e Prato, che si è svolto oggi pomeriggio in Sala di Lorenzo in Palazzo Vecchio. Questo incontro, hanno sottolineato i due sindaci Leonardo Domenici e Fabrizio Mattei, è l’avvio di un rapporto concreto tra le nostre due città. “Non si tratta di un patto bilaterale e neppure si intendono escludere le altre realtà istituzionali e locali che esistono nell’area della Toscana centrale.
Vogliamo definire ipotesi di lavoro comuni, aperte al confronto e al dialogo con tutte le altre realtà”. Giunti a Firenze in treno, i membri della giunta pratese sono stati ricevuti alla stazione di Santa Maria Novella dall’assessore all’urbanistica di Firenze, Gianni Biagi che li ha accompagnati in Palazzo Vecchio con un pulmino elettrico messo a disposizione dall’Ataf. Una scelta di mezzi di trasporto che vuole essere anche un messaggio. Come ha ricordato Mattei: “Non è possibile che per percorrere i 17 chilometri che separano Prato da Firenze ci si debba impiegare un’ora e dieci minuti”.
A questo proposito, il sindaco ha annunciato che il prossimo 6 luglio incontrerà a Roma l’amministratore delegato di Fs Cimoli; un appuntamento importante al quale parteciperà anche una delegazione pratese. Nel suo intervento il sindaco di Firenze ha sottolineato la strategicità e l’importanza del sistema infrastrutturale per rendere la nostra area sempre più competitiva. Si tratta di interventi sul sistema dei trasporti (dalle Ferrovie, alla mezzana Perfetti-Ricasoli, alla Signa-Indicatore), sul sistema espositivo (con lo spostamento della dogana dalla zona della Fortezza da Basso di Firenze all’interporto di Prato) e su quello culturale (il nuovo circuito dell’arte contemporanea)”.
In particolare, Domenici ha sottolineato la necessità di costruire un sistema fieristico-espositivo che possa contare su più poli, “con caratteristiche diverse ma intimamente collegati” ed ha ricordato come Prato stia per aumentare significativamente la sua presenza in Firenze Expo. Da parte sua, il Comune di Firenze entrerà in partecipazione nella società dell’Interporto ed ha già stanziato in bilancio un miliardo per questa operazione.
Le giunte hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro comune per definire una bozza di documento da discutere nelle città e da confrontare con le altre realtà istituzionali e cittadine dell’area metropolitana e della Toscana.
Un tavolo di lavoro per lo sviluppo delle politiche ambientali di comune interesse.
E’ quanto hanno deciso gli assessori all’ambiente Sergio Paderi di Firenze e Lorenzo Vallerini di Prato dopo l’incontro di questo pomeriggio fra le Giunte dei due Comuni. In particolare due le azioni necessarie al risanamento ambientale della Piana Firenze – Prato :
- la valorizzazione dei sistemi naturali e agricoli ancora esistenti (Parco delle Cascine di Tavola, il Parco di Castello)
- la riorganizzazione del sistema idraulico della Piana (rete di scolo della piana pratese, la valorizzazione del fiume Bisenzio, il Parco fluviale dell’Arno)
E’ stato indicato un ambito di comune impegno per l’utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione Europea finalizzati a progetti di forestazione urbana e ad azioni di sviluppo sostenibile.
Impegno comune anche a proseguire la collaborazione per la costruzione delle agende 21 locali in esecuzione agli impegni di Rio de Janeiro e di Kyoto.