«Il dialogo tra cittadini e amministrazione comunale sarebbe migliore se il Comune affidasse le sue risposte ad un piccione viaggiatore, alla diligenza del Far West oppure ad una bottiglia lungo l’Arno». Il giudizio è del capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana e del consigliere Massimo Pieri che in un’interrogazione chiedono di sapere «quali sono i motivi per cui non sono rispettati i tempi di risposta ai quesiti inviati dai cittadini agli amministratori». «Il Comune - si legge nell’interrogazione - dispone di un dominio internet ormai consolidato che consente la comunicazione fra cittadini e amministratori».
Secondo i due consiglieri «il target dei possibili fruitori è in geometrico aumento e da circa un anno è pervenuto, via e-mail, un numero elevatissimo di quesiti su svariati temi». «Il Comune - hanno sottolineato Cigliana e Pieri - informa i cittadini, nella pagina di presentazione del sito, che Sindaco e componenti della giunta si sono impegnati a rispondere entro 30 giorni alle istanze inviate ad eccezione dell’assessore alla mobilità il quale, per l’elevato numero di quesiti che lo riguardano, si è impegnato a rispondere in 45 giorni».
Per questi motivi i due consiglieri di Forza Italia chiedono di sapere «entro quali tempi il cittadino potrà chiedere di essere iscritto in una mailing-list al fine di ricevere tutte o alcune specifiche circolari, comunicazioni oppure ordinanze che riguardano la vita della città»; «entro quali tempi il dominio internet consentirà ai cittadini di poter effettuare pagamenti e riscossioni on-line»; «entro quali tempi i cittadini potranno seguire nel dominio internet in tempo reale i movimenti di spesa corrente della propria amministrazione»; «se l’amministrazione ritenga opportuno, visto che il servizio internet è nato per consentire la comunicazione in tempi rapidi, velocizzare i tempi di risposta attuali rendendoli efficaci, massimo tre giorni»; «se gli amministratori rispondono personalmente ai quesiti oppure a quali soggetti è delegato il compito di elaborare le risposte che appaiono spesse incomplete o evasive» e, infine «quanto costa l’utilizzo e la gestione della rete civica comunale».
