Prima monografica dedicata all’artista fiammingo Livio Mehus (1627-1691), la mostra è allestita nella sontuosa cornice di Palazzo Pitti (Sala Bianca e Sala delle Nicchie) e raccoglie 54 dipinti di diverso soggetto provenienti da numerose collezioni private e da importanti musei.
L’opera del pittore fu particolarmente gradita al gran principe Ferdinando de’ Medici, collezionista sensibile e munifico. Ma prima di approdare alla corte medicea, Mehus svolse un lungo apprendistato a Roma dove realizzò accurati studi dal vero su soggetti antichi e dove perfezionò la sua arte sotto la guida di Pietro da Cortona.
Apprezzato dai colleghi e dal pubblico dell’epoca, oggi è presente in molte importanti collezioni pubbliche italiane e straniere (Galleria Palatina, Museo Poldi Pezzoli, Louvre, Courtauld Institute…).
I suoi dipinti circolano anche nel mercato antiquario.
Curata da Marco Chiarini, direttore della Galleria Palatina, la mostra è organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze Pistoia e Prato, dalla Galleria Palatina e da Firenze Musei con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Tra le opere esposte, molte restaurate per l’occasione, figurano intensi ritratti e autoritratti, quadri di soggetto religioso, vicende e personaggi storici come il penetrante Tarquinio il Superbo.
In tema di mitologia classica si segnala invece il fastoso Trionfo di Nettuno. Non mancano i paesaggi caratterizzati dalla paziente e meticolosa maestria dell’artista.
Molti di questi dipinti risultano ancora inediti.
Nella circostanza vengono presentati per la prima volta all’attenzione del grande pubblico: in particolare Il battesimo di Cristo, la Cacciata di Adamo ed Eva, Apollo e Pan.
La mostra si completa con l’esposizione di 29 disegni autografi che, pur nell’immediatezza delle raffigurazioni, sono opere di gran pregio, indispensabili per comprendere l’evoluzione artistica di Mehus.
Il catalogo, edito da Sillabe, ripercorre la vicenda critica del pittore riproponendo due saggi storici di Mina Gregori e di Piero Bigongiari che nel 1978 dettero il via alla ricerca su Mehus.
A questi testi si aggiungono i moderni interventi di Marco Chiarini e Piero Pacini .
Maria Novella Barbolani di Montauto firma infine la maggior parte delle schede del catalogo, nelle quali esamina fin nei dettagli le opere di questo singolare pittore, finalmente riscoperto.
Orario: martedì-domenica 8.30-19.00; sabato 8.30-22.00; lunedì chiuso
Ingresso: Lire 14.000
Informazione e prenotazioni - Firenze Musei Tel. 055.2654321 (dalle 8,30 alle 13,30)