Troppo spesso le potenzialità educative dello sport sono dimenticate (non solo dalle Società, ma spesso dagli stessi genitori) e sopraffatte da modelli di sport centrati sul risultato, il successo a tutti i costi, l'agonismo esasperato, il "campionismo" che provocano, tra l'altro, alti livelli d'abbandono. Punta a ben altro il progetto Edasport, elaborato dalla Provincia di Firenze, in accordo con il Provveditorato agli Studi e con la partecipazione di Coni ed Isef, e presentato stamani in Palazzo Medici Riccardi dagli assessori alla Cultura e allo sport Elisabetta Del Lungo, alla Pubblica istruzione Piero Certosi, al Lavoro e alle politiche sociali Davide Filippelli.
Corsi per imparare a fare sport davvero, dunque, con un quadro etico di riferimento per crescere bene e con una formazione imprenditoriale per gestire l'amministrazione delle società sportive con competenza. punta a questo. Il progetto, approvato dalla Regione è già oggetto di confronto con i Comuni che saranno diretti fruitori dell'iniziativa. Sono state fatte conferenze di zona per definire modalità per formare quanti operano, sotto diversi profili, nelle società sportive. Agli operatori (società e enti di promozione che svolgono sport di squadra), strutture pubbliche e private il cui scopo primario è l'aggregazione, e alle famiglie è infatti indirizzato 'Edasport'.
Alle famiglie, in particolare, si vuole sottolineare che nello sport c'è un processo di selezione dei loro figli che conduce all'abbandono e che non è indolore per quanti lasciano. "La competitività esce da modelli corretti di agonismo e crea modelli di frustrazione - hanno spiegato gli assessori - Vi sono quelli che esistono finché vincono". Non a caso particolare attenzione viene dedicata da Edasport al problema Doping.