L'ultima volta andò in scena diretta da Rostropovich con la regia e l'allestimento di Pierluigi Samaritani nel 1980, ma questa riproposizione di "Evgenij Onegin" - capolavoro di Cajkovskij dal 'romanzo in versi' di Puskin - avviene a cent'anni esatti dall'esordio italiano (Teatro alla Scala, 1900). Proseguendo la sua ricognizione storica nel repertorio russo, il Maggio Musicale Fiorentino allestisce infatti dal 10 al 23 giugno una nuova edizione della grande storia di passioni, amori non corrisposti, lettere e duelli, che si annuncia come uno degli appuntamenti più interessanti dell'intero Festival, quarto e ultimo titolo della sezione operistica .
Sul podio un assoluto specialista di questo genere, Semyon Bychkov, apprezzatissimo a Firenze in tante premiate proposte di titoli russi e dell'Est europeo, capace di dare all'orchestra e alla scena le incandescenze di colori arroventati, al quale si alternerà per le ultime tre repliche Kirill Petrenko, già suo assistente e 'salvatore' l'anno scorso della "Dama di picche".