La fabbrica Longinotti viene trasferita a Sesto Fiorentino nel ’74. Nella metà degli anni 80 la Unicoop Firenze acquista la proprietà dell’area e affida il primo incarico di progettazione del piano di recupero.
Il primo piano viene presentato al Comune nel giugno ’87. Contiene un mix di funzioni residenziali, direzionali, ricettive e commerciali per una superficie coperta totale di oltre 20mila mq. Le funzioni prevedevano: residenziale 2900 mq, direzionale circa 14mila, ricettiva circa 13mila e commerciale 13.900.
Solleva critiche.
Il secondo piano di recupero, del maggio ’88, presenta un mix diverso, eliminando la destinazione ricettiva. Ma non viene accettato. Il terzo piano di recupero, del dicembre ’89, tiene conto per la prima volta del progetto preliminare di Piano regolatore generale. Il progetto viene rielaborato organizzando le funzioni direzionali e commerciali intorno a una piazza, eliminando la destinazione residenziale: 20mila mq per il direzionale e 16mila mq per il commerciale.
Il quarto piano di recupero viene presentato nell’aprile ’97, sulla base delle proteste dei commercianti di Gavinana e dei ragazzi del Centro popolare autogestito che occupa da anni l'area industriale dismessa.
L'ennesimo piano viene redatto in conformità al bando pubblico per la formazione del Pru (piano di recupero urbano) previsto nella zona Bandino-Gavinana e quindi proponeva la riorganizzazione di funzioni private, insieme a opere pubbliche interamente realizzate con risorse private, e cedute gratis al Comune. Prevede la realizzazione di un centro commerciale di circa 17mila mq, parcheggi pertinenziali, un auditorium di 1600 mq, un edificio polivalente di 2200 mq, un edifico per alloggi di 990 mq, una piazza di oltre 5mila mq.
Nel giugno ’98 l'amministrazione comunale di centro-sinistra stabilisce che per l’area ex-Longinotti le proposte progettuali presentate dalla Coop sono ritenute valide solo “ai fini della localizzazione in ambito urbano”; vengono inoltre stabiliti gli orientamenti generali a cui il progetto dovrà attenersi.
Questi prevedono la creazione di una piazza, la realizzazione “di una attrezzatura commerciale e di un centro di servizi pubblici e privati”; prevedono poi che “l’attrezzatura commerciale non deve logorare la rete commerciale dei negozi della zona”, che ci sia “integrazione fra spazi pubblici e privati”, che “l’auditorium coinvolga lo spazio pubblico della piazza”, che “debbano essere garantite, all’interno del riassetto complessivo, le esperienze del centro sociale Cpa”, che debbano essere escluse le funzioni residenziali”.
Nel novembre ’98 viene presentato una modifica al progetto, che tiene conto di queste novità e che comunque conferma l’offerta economica complessiva di circa 17 miliardi.
A fine ’98 il Comune riduce ancora le superfici commerciali ed accessorie a 12mila mq, mentre la superficie di vendita alimentare passa da 4000 a 3300 mq.: nel febbraio ’99 il progetto quindi viene ulteriormente modificato per adeguarsi alle ultime prescrizioni. Nell’aprile ’99 Il Comune adotta il Pru ed il progetto viene approvato.