L'appalto delle pulizie presso l'Itc Brunelleschi, l'Itc Fermi e liceo Pontormo di Empoli e la mancata corresponsione del salario a 12 lavoratrici sono stati oggetto di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo di Rifondazione comunista in consiglio provinciale. I consiglieri D'Amico, Parotti e Targetti hanno chiesto: se la giunta provinciale ha esercitato la necessaria vigilanza sull'impresa interessata che, peraltro, "non disporrebbe neanche di una sede propria"; quali provvedimenti intenda assumere in relazione alla vicenda; se abbia o meno predisposto opportune verifiche sulle ditte aggiudicatarie di appalti di servizi della Provincia per evitare il ripetersi di vicende simili.
All'interrogazione, ha risposto dettagliatamente l'assessore al bilancio Massimo Masi.
La società Sas Ciro Esposito ed Esposito Salvatore, che ha sede in Napoli in via Arenaccia 26, si è aggiudicata nel 1995, con un ribasso del 23,888%, la gara per l'espletamento delle pulizie presso gli istituti scolastici del secondo lotto dell'area empolese: liceo Il Pontormo, Itc Fermi e Itc Brunelleschi.
L'altro lotto fu aggiudicato alla Coop Lat con un ribasso del 32,58%.
Il contratto è decorso dal 1 gennaio 1996 e la naturale scadenza era fissata alla fine dell'anno scolastico 1998/1999, con possibilità di proroga non oltre il 10 giugno 2000.
Ma l'emanazione di una legge, la 124 del 3.5.99, e il successivo Decreto Ministeriale 184 del 23.7.1999, hanno indotto la Provincia, nell'incertezza dei tempi di trasferimento allo stato del personale non docente delle scuole (Ata) e delle competenze complessivamente inerenti alle pulizie, a prorogare il contratto al 31.12.1999.
Nel frattempo è stato raggiunto con il Provveditore agli Studi di Firenze l'accordo per il passaggio delle competenze a far data dal 1 gennaio 2000; i termini dell'intesa, sui rapporti specifici inerenti gli appalti di pulizie, prevedevano il subentro del Provveditorato negli appalti in essere opportunamente prorogati fino alla scadenza del corrente anno scolastico.
"Ciò - ha spiegato Masi - è effettivamente avvenuto nella data prevista".
Dal 1 gennaio 2000, pertanto, la Provincia non è più titolare della competenza, né dei rapporti con la Sas Ciro Esposito e Esposito Salvatore, se non per la quota del 4% dell'appalto relativa ai costi del materiale igienico e di pulizia. Detto questo, "occorre precisare - ha detto Masi - che la situazione di sofferenza mi è stata palesata direttamente dalle lavoratrici dipendenti della ditta appaltatrice in occasione del primo sciopero effettuato intorno al 15 dicembre 1999.
All'epoca abbiamo svolto, nei modi che il contratto ci consentiva, le opportune pressioni perché si addivenisse alla ripresa del servizio ed al pagamento degli stipendi. E ciò è regolarmente avvenuto nei giorni immediatamente seguenti". Occorre allora evidenziare "che a quella data non esistevano più i tempi per risolvere il contratto, indire una nuova gara, e, al tempo stesso, garantire la continuità del servizio dal 1 gennaio 2000 sotto la responsabilità del provveditore".
La vicenda, con gli ormai noti problemi di liquidità della ditta appaltatrice, è stata seguita con particolare attenzione anche dopo il subentro del Provveditorato.
Masi si è sono personalmente incontrato in più occasioni con il vice provveditore dr. Pellecchia, con le lavoratrici e con il rappresentante della Filcams Cgil Falorni: "Nel mese di febbraio - specifica l'assessore - abbiamo dovuto intervenire nei termini già ricordati del mese di dicembre.
Abbiamo inoltre manifestato al Provveditorato la disponibilità della Provincia a mettere a disposizione tutto quanto necessario dal punto di vista logistico e finanziario per l'assolvimento del servizio, naturalmente nella chiarezza delle competenze e degli oneri susseguenti".
I ritardi da parte del ministero nel trasferimento delle risorse finanziarie a favore dei Provveditorati ha, di fatto, aggravato la situazione in genere per tutte quelle ditte in cronica carenza di liquidità.
E' notizia di questi giorni di una situazione analoga in un appalto di pulizie nelle scuole elementari non di competenza della Provincia.
Le decisioni di Ministero e Provveditorato assumono oggi particolare rilievo per quelle che saranno le modalità e le forme contrattuali del servizio di pulizie dopo la scadenza di quest'ultima proroga al 10 giugno 2000. E' su questo che si incentrano le maggiori preoccupazioni della lavoratrici, tra i pericoli di una nuova non auspicabile "proroga" e quelli della perdita del posto di lavoro, determinabili da espletamento diretto, non più in appalto del servizio.
Sul piano dei controlli, gli uffici richiedono periodicamente, in via ordinaria, la produzione degli attestati dei versamenti previdenziali.
Sulla Sas Ciro Esposito è stata inoltre richiesta l'attestazione dell'Inps sulla regolarità della posizione. "La certificazione - regolare - e pervenuta via fax, siamo in attesa dell'originale", ha sottolineato Masi.
Situazioni analoghe non possono escludersi in termini assoluti anche per il futuro. Per l'assessore "le gare del passato aggiudicate al massimo ribasso hanno realizzato tanti guasti nella qualità dei servizi e nel trattamento economico e giuridico del personale". Tuttavia con l'emanazione del decreto legislativo 157 del 17 marzo 1995, in attuazione della direttiva Cee 92/50, e con il successivo Dpcm 117 del 1999, si è approdati ad una normativa più rigorosa che con la valutazione dell'offerta "economicamente più vantaggiosa" mira a recuperare attraverso i parametri di ponderazione la qualità del servizio e le garanzie tecnico operative legate alla struttura delle aziende partecipanti.
"Proprio all'interno di questa normativa, e di quella regionale - ha concluso Masi - è stata espletata l'ultima gara per le pulizie dei nostri uffici".